mercoledì 19 novembre 2014

ORIENTE E OCCIDENTE: DUE METE UTOPICHE


Traiano e Ban Chao: un incontro mancato



Quante volte abbiamo cercato un contatto diretto coi Cinesi! E loro lo stesso. E per un pelo non ci siamo incontrati.

File:Dahuting tomb mural of chariots and cavalry, Eastern Han Dynasty.jpg



Nel 97 d.C. il generale Ban Chao aveva raggiunto il Caspio e spedito un suo ufficiale, Gan Ying, alla nostra ricerca.

File:Ancient Parthian relief carving of the god Nergal from Hatra.jpg

Ma i Parti - come poi i Persiani - avevano impedito l’incontro e lo credo bene: andava contro i loro interessi!

File:Nicholas Sanson. Romani Imperii qua Oriens est Descriptio Geographica. 1657. G.jpg

Quando fummo noi a raggiungere quello strano mare che è un lago, erano ormai passati quasi 20  anni e il petrolio in fiamme di Baku, se mai vi fosse riuscito, avrebbe illuminato la sponda opposta deserta: i Cinesi se n’erano andati e l’assetto geopolitico dell’Asia centrale era di nuovo in subbuglio (ce ne saremmo accorti qualche decennio dopo). E il prezzo della seta, al contrario del Caspio, sempre più salato.

File:SihaiHuayiZongtu.jpg

E così, come due amanti innamorati di un sogno, abbiamo vicendevolmente continuato a idealizzare le nostre lontananze. Per loro “Ta-Ch’in”, cioè l’Occidente, era una specie di Bengodi. Per noi viaggiare verso Oriente rappresentava una specie di processione verso l’armonia, verso popoli sempre più saggi, fino ai Bramini dell’India e ai Seri taciturni, i più sereni di tutti.

(tratto da Il Dittico di Aosta, TrarariTipi, 2007)

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