Traiano e Ban Chao: un incontro mancato
Quante
volte abbiamo cercato un contatto diretto coi Cinesi! E loro lo stesso. E per
un pelo non ci siamo incontrati.
Nel 97 d.C. il generale Ban Chao aveva raggiunto il Caspio e spedito un suo ufficiale, Gan Ying, alla nostra ricerca.
Quando
fummo noi a raggiungere quello strano mare che è un lago, erano ormai passati
quasi 20 anni e il petrolio in fiamme di
Baku, se mai vi fosse riuscito, avrebbe illuminato la sponda opposta deserta: i
Cinesi se n’erano andati e l’assetto geopolitico dell’Asia centrale era di
nuovo in subbuglio (ce ne saremmo accorti qualche decennio dopo). E il prezzo
della seta, al contrario del Caspio, sempre più salato.
E
così, come due amanti innamorati di un sogno, abbiamo vicendevolmente
continuato a idealizzare le nostre lontananze. Per loro “Ta-Ch’in”, cioè
l’Occidente, era una specie di Bengodi. Per noi viaggiare verso Oriente
rappresentava una specie di processione verso l’armonia, verso popoli sempre
più saggi, fino ai Bramini dell’India e ai Seri taciturni, i più sereni di
tutti.
(tratto da Il Dittico di Aosta, TrarariTipi, 2007)
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