giovedì 20 novembre 2014

DUE ARCOBALENI

Debora FerrariLuca TrainiCoppia di arcobaleni, 2012 Riproduzione riservata


Non riesco a immaginarti dopo il diluvio, non riesco a fissarti con gli occhi di Noè, di un Sumero, di un uomo del Medioevo, peggio, del Rinascimento – il Medioevo amava i colori brillanti – perché mentre cerchi di salire nel cielo mi ricordi un ghiacciolo di quando ero bambino, di quando i coloranti non erano ancora stati messi al bando.

Un gelato per gli occhi, che a mangiarti mi facevi schifo.

Sei troppo moderno, troppo pop, non ti immagino negli occhi di Newton, prisma che fai a pezzi le accademie e scagli il chiosco di un oratorio fra gli angeli.

Allora, cosa c’è nelle nuvole?

I denti sentiranno il freddo, sentiranno il freddo, ma ti devono mangiare.
 

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