L’arte nei videogiochi. Game Art e Live Painting con Assassin’s Creed, FEM Modena (2019)
Assassin's Creed Odyssey Discovery Tour MUST Leonardo da Vinci, Milano (2019)
Assassin's Creed Origins Discovery Tour Università dell'Insubria, Varese (2018)
La mostra dell'arte di Assassin's Creed Origins a Lucca Comics&Games 2017
Luca Traini e l'arte di Assassin's Creed agli Stati Generali della Fotografia del MiBACT (2017)
Assassin's Creed Origins Ubisoft & Neoludica: Social Exhibition 2017
Neoludica Inside Videogame, Venezia (2016)
Assassin's Creed: tra storia e mito al Festival del Romanzo Storico Chronicae (2016)
Game Art REvolution, Venezia (2015)
Un'ispirazione italiana per Assassin's Creed III (2017)
Ubisoft Italia, per l’imminente uscita di Assassin’s Creed Mirage, XIII capitolo della serie atteso da milioni di persone in tutto il mondo e ambientato principalmente nella Baghdad al culmine del potere della dinastia Abbaside (IX secolo), ha voluto promuovere per il 2 ottobre la conferenza Architettura, arte e fotografia in “Assassin’s Creed” presso l’Hotel Aquarius di Venezia diretto da Luca Chiais e ricavato all’interno dello storico palazzo Pemma-Zambelli (originario del XV secolo) in Campo San Giacomo da l'Orio 1624.
Il fine è quello di approfondire il discorso culturale su un videogioco che ha venduto a livello planetario più di 200.000.000 di copie e, soprattutto, ha reso giocabile la Storia, ambientando l’azione in tanti diversi luoghi in grande maggioranza oggi Patrimonio UNESCO e sviluppando uno strumento didattico per gli studenti di tutte le età, i Discovery Tour, modalità che non necessitano di combattimenti e offrono una nutrita serie di percorsi nei vari scenari di gioco, sempre ricostruiti col massimo rigore filologico dallo staff di storici di Ubisoft e con l’appoggio di istituzioni quali la Sorbona e il British Museum. Ne fa testimonianza il minuzioso lavoro di ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame (presente in Assassin’s Creed Unity del 2014): un vasto apparato di fotografie e disegni messo liberamente a disposizione da Ubisoft per contribuire ai restauri dopo l’incendio del 2019. Perché i segni distintivi di questo videogame sono l’amore per le arti e le architetture di ogni epoca storica in cui vengono contestualizzate le sue avventure e la loro minuziosa riproduzione nei dettagli: si tratti di una statua o di un tempio greco (Assassin’s Creed Odyssey), di una città ellenistica come Alessandria (Assassin’s Creed Origins), di un villaggio o di un drakkar vichingo (Assassin’s Creed Valhalla), della Parigi durante la Rivoluzione Francese (Assassin’s Creed Unity) o di Londra in piena Rivoluzione Industriale (Assassin’s Creed Syndicate) oppure la Bagdad del IX secolo protagonista del prossimo Assassin’s Creed Mirage. Una grande opera di scandaglio che unisce in simbiosi fotografia e pittura nella nuova dimensione virtuale, nel nuovo immaginario da cui attingono ispirazione sempre più numerosi game artist e virtual photographer: un gioco di rimando che ha sempre contraddistinto tutte le estetiche, del passato o meno.
Inevitabile quindi la scelta di Venezia come sede dell’incontro, sia in quanto citta d’arte dal grande passato attenta a tutti gli sviluppi dell’arte contemporanea con le sue Biennali che come ambientazione di buona parte del secondo episodio della saga videoludica (Assassin’s Creed 2, che ha venduto ben 9.000.000 di copie), con ricostruzioni precise e puntuali della Serenissima di fine del XV secolo come, giusto per fare un esempio, il Ponte di Rialto ancora in legno ispirato dal Miracolo della Croce del Carpaccio.
La conferenza sarà curata da Neoludica Game Art Gallery, che per prima ha portato la nuova arte dei videogiochi alla Biennale di Venezia del 2011 e dal 2012 promuove l’arte di Assassin’s Creed con grandi mostre in location prestigiose come il Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e Lucca Comics & Games o conferenze in diverse università (la Statale di Milano, quella dell’Insubria in Varese) e agli Stati Generali della Fotografia indetti dal Ministero della Cultura. Nell’ambito dell’incontro, infatti, verrà allestita anche una mostra di una trentina di artwork che vedrà unite opere in prima e in esclusiva realizzate dagli artisti del team di sviluppo di Assassin’s Creed Mirage insieme ad altre ispirate alla saga videoludica realizzate dai seguenti artisti del collettivo di Neoludica: Samuele Arcangioli, Luca Baggio, Cristiano Bonora, Emanuele Bresciani, Giulia Colombo, Francesco Delrio, Francesco Favero, Valeria Favoccia, Dario Giorgetti, Claudia Gironi, Pierfrancesco Olianas, Mauro Perini, Ivan Porrini, Monique Pasini, Filippo Scaboro, Christian Scampini, Federico Vavalà.
L’incontro vedrà come relatori:
Laura Inglima, Communication Manager di Ubisoft Italia che ha fortemente voluto l’appuntamento in questa città ricca di incontri fra culture;
Jean-Luc Sala, Art Director di Assassin's Creed Mirage;
Debora Ferrari e Luca Traini, fondatori di Neoludica Game Art Gallery nel 2008 e curatori delle mostre di Assassin’s Creed dal 2012:
Dario Giorgetti, Virtual Photographer;
Francesco Favero, Virtual Photographer;
Paolo Della Corte, fotografo e docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia;
Igor Imhoff, artista e docente di Tecniche di Animazione Digitale all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Applicazioni Digitali per Arte e Linguaggi Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
La conferenza si svolgerà dalle 14 alle 16.30 mentre la mostra, a ingresso libero, resterà aperta dalle 11 alle 18.
Link di approfondimento sul rapporto fra Assassin's Creed e la ricerca storica
https://lucatraini.blogspot.com/2012/07/assassins-creed-art-revolution.html
https://lucatraini.blogspot.com/2016/04/con-assassins-creed-al-festival.html
Lucca Comics & Games 2022
Assassin’s Creed diventa un’opera di crowd-art per celebrare i 15 anni
ll collettivo di artisti Neoludica, guidato da Debora Ferrari e Luca Traini, dà vita a una speciale installazione in cui i fan del videogame di Ubisoft diventeranno essi stessi parte integrante dell’opera. La volontà è quella di lanciare un forte messaggio al mondo: “Il Sapere rende liberi” ovvero la conoscenza è l’unica via per il libero arbitrio
A Lucca Comics & Games 2022 Assassin’s Creed diventa un’opera di Crowd-Art per celebrare il 15° anniversario dall’uscita del primo titolo della saga. Centinaia di fan, chiamati a raccolta dalle diverse community dedicate a uno dei videogame più amati e venduti al mondo, si metteranno in fila per partecipare ad un’installazione artistica vivente, ideata e creata dal collettivo Neoludica, con l’intento di stimolare alla riflessione e far arrivare un messaggio di grande impatto sociale: il sapere rende liberi.
Dal lontano 2007 sono oltre 12 i titoli della serie che hanno generato una community di più di 155 milioni di gamers conquistati dall’universo narrativo di Assassin’s Creed. La saga, infatti, ha permesso agli amanti del videogame di viaggiare a cavallo del tempo alla scoperta di epoche storiche ricostruite fedelmente grazie all’apporto di esperti e storici delle più prestigiose Università internazionali.
La forza e la qualità dei contenuti hanno permesso ad Assassin’s Creed di uscire dal mondo dei videogame diventando protagonista di diversi libri, fumetti, film, opere di game art che hanno contribuito ad accrescere ancor più la fama del titolo firmato Ubisoft e allo stesso tempo a renderlo uno dei simboli di una generazione che, anche quando gioca, crede nell’arma della conoscenza quale principio per affermare la propria identità e libertà.
Ecco perché, in occasione di Lucca Comics & Games, il collettivo di artisti Neoludica, guidato da Debora Ferrari e Luca Traini, ha deciso di voler dedicare un’opera d’arte ispirata ai valori di Assassin’s Creed.
Assassin’s Creed - Il Sapere rende liberi, il titolo dell’opera, è ispirato provocatoriamente a una massima che riassume il pensiero di Socrate - non a caso uno dei personaggi in Assassin’s Creed: Odyssey, 2018, ambientato nella Grecia del V secolo a.C. - come riportato da Diogene Laerzio: “Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza.” (Vite dei filosofi II, 31).
Assassin’s Creed- Il sapere rende liberi è quindi un’opera che intende trasmettere un messaggio di forte impatto, con l’ambizione che da Lucca possa propagarsi in tutto il mondo. L’informazione è una cosa sana e fa parte di una vera democrazia. Ma, l’eccesso creato dalla rete e dai social sta mettendo a duro rischio il concetto stesso di informazione e libertà.
Il video completo ne Il Sole24Ore, in Ansa e nella Gazzetta dello sport
L’installazione Assassin’s Creed – Il sapere rende liberi
La folla chiamata a partecipare all’opera vedrà centinaia di cosplayer (fan in costume del gioco) che cercheranno di entrare nella storia come partecipanti attivi, tasselli fondamentali di un’opera d’arte contemporanea che prende spunto dalle avanguardie del ‘900 con al centro il corpo e la sua importanza estetica ed etica e che oggi diventa portatrice di un messaggio imprescindibile: se vuoi raggiungere il libero arbitrio devi conoscere. Il libero arbitrio è in gioco e devi giocare fino all’ultimo istante della tua vita per assicurare la pace.
I riferimenti artistici attingono alla Body Performance Art nata il secolo scorso e diventata famosa grazie a movimenti artistici come Fluxus per poi essere portata ai massimi estremi da artiste come Orlan, Marina Abramovic, Vanessa Beecroft (quest’ultima usando il corpo delle modelle e non il proprio).
Sulla scena della performance ci saranno degli elementi stabili, pronti a caratterizzare sia l’impatto visivo, sia il messaggio della performance stessa. Al centro dell’opera ci sarà una scultura, la Mela dell’Eden (realizzata dalla scultrice Anny Ferrario), e 45 cosplayer intorno in 3 cerchi concentrici da 15, a simboleggiare l’irradiazione della conoscenza dal centro della consapevolezza al resto del mondo.
Il primo cerchio recherà in mano 15 libri storici (1) che hanno ispirato o approfondiscono le epoche affrontate dalla saga; il secondo 15 opere che rappresentano la Game Art del gioco; il terzo 15 controller rivolti al pubblico per evidenziare i nuovi orizzonti e il nuovo immaginario che scaturiscono da questo rivoluzionario universo videoludico.
Col commento musicale delle diverse colonne sonore di Assassin’s Creed, tutti gli altri cosplayer che vorranno aderire saranno suddivisi in 4 bracci radianti dal cerchio più esterno come raggi di un sole che portano luce e chiarezza contro le tenebre dell’ignoranza e del male.
Appuntamento con l’installazione artistica a Lucca Comics& Games 2022 domenica 30 ottobre presso il Baluardo San Salvatore, Spalti interni, alle ore 14 per i cosplayer, alle ore 15 per il pubblico.
(1) Amin Maalouf, Samarcande, Franco Cardini, Simonetta Cerrini, Storia dei Templari in otto oggetti, Georges Duby, Michelle Perrot, Storia delle donne in Occidente. Il Medioevo, Leonardo da Vinci, La macchina del mondo, Pico della Mirandola, La dignità dell’uomo, Fernand Braudel, Il secondo Rinascimento, Alessandro Barbero, Il divano di Istanbul, Massimo L. Salvadori, L’Europa degli americani, Carlo M. Cipolla, Vele e cannoni, Marian Füssel, La Guerra dei Sette Anni, Louis-Sébastien Mercier, L’anno 2440, Eric Hobsbawm, Il trionfo della borghesia (1848-1875), Sergio Donadoni, L'Egitto. Dall'epoca tarda al periodo tolemaico, Salvatore Settis, Futuro del “classico”, Johannes Brøndsted, I vichinghi.
Purtroppo il senso della storia si va perdendo, anche – e forse soprattutto - per quanto riguarda eventi accaduti di recente. Se da un lato è la triste continuità di certo cattivo crocianesimo che persevera nel non voler prendere atto della contemporaneità, dall’altro è fin troppo contemporaneo il facile oblio per sovrabbondanza di dati intravisti in modo distratto e alla rinfusa così come il prevalere dell’aspetto pubblicitario su quello critico, anche in campo artistico (con la parola “arte” sempre più inesorabilmente relegata al passato, meglio se remoto). Non stupisce quindi che anche certe recentissime esposizioni che riguardano nuove estetiche come quella dei videogiochi, specie se messe in relazione con le arti precedenti, vengano presentate come prime assolute anche quando non lo sono affatto.
Chi scrive, come sapete, conosce bene quello di cui sta parlando e non ama reagire negativamente abbandonandosi a chissà quali nostalgie, ma proporre in positivo quanto c’è di importante per la cultura di oggi.
È il caso delle Game Art, originate dal mondo dei videogame o a questo ispirate (parliamo di un immaginario ormai predominante, come quello del cinema il secolo scorso), che io come storico e Debora Ferrari in qualità di critico d’arte abbiamo studiato e proposto in tantissime mostre e conferenze mettendole sempre in connessione sia con le arti precedenti che con i beni culturali, in particolare quelli dei territori che hanno ospitato le nostre esposizioni. Da THE ART OF GAMES Nuove frontiere tra gioco e bellezza ad Aosta nel 2009 a NEOLUDICA Art is a Game alla Biennale di Venezia del 2011: due prime mondiali, altro che il solito refrain dell’Italia in ritardo. A un’altra grande mostra che abbiamo curato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” in Milano di cui quest’anno ricorre il decennale: ASSASSIN’S CREED ART (R)EVOLUTION. Parliamo del classico dei videogame per eccellenza, pubblicato per la prima volta da Ubisoft nel 2007 con un formidabile - e coltissimo - azzardo di ambientazione: il Medio Oriente della Terza Crociata (certo non una delle più conosciute). La saga, che oggi conta ben 12 episodi (e parliamo solo di quelli principali, rappresentati in massima parte in luoghi Patrimonio dell’UNESCO), nel 2019 ha superato 140.000.000 di copie vendute.
La nostra esposizione aveva privilegiato secondo e terzo episodio ambientati nell’Italia del Rinascimento (ci voleva un’azienda franco-canadese per rivitalizzare, con grande rigore filologico, il nostro patrimonio storico nel campo dei new media). Fra i protagonisti del gioco anche Leonardo da Vinci. E come in Valle d’Aosta l’abbinamento principe era stato quello fra videogiochi fantasy e arte tardo gotica (la loro “connessione remota”), qui l’allestimento, altra prima assoluta, metteva in risalto l’osmosi fra le macchine leonardesche del museo e il loro uso all’interno del videogame. Le opere esposte, frutto di una scelta fra migliaia di file ad alta risoluzione forniti dalla sede di Montréal, vennero prodotte su tutta una gamma di supporti concreti (dalla tela opaca o lucida al forex, dal crystal al legno), che valorizzarono il disegno virtuale degli artisti, di cui, ulteriore prima, furono riportati nome e cognome (sottolineando l’ennesimo tratto in comune con le arti precedenti: una nascita anonima). Un lavoro impossibile da effettuare se non si conoscono bene storia e tecniche dell’arte (hanno provato a copiarcelo diverse volte, sempre con esiti scadenti). Il catalogo, come per Neoludica, fu pubblicato da Skira, uno dei più importanti editori d’arte a livello internazionale.
È stato l’incipit di una collaborazione con Ubisoft Italia che dura tuttora - grazie a due manager di straordinaria sensibilità come Alberto Coco e Valeria Zaffina – e che si è esplicata in numerose altre mostre, fra cui spiccano quelle a Lucca Comics & Games (in Villa Bottini, nel 2014, e sul Bastione di San Regolo, nel 2017) e a Venezia, sull’Isola di San Servolo, nel biennio 2015-16. Esposizioni in cui abbiamo favorito la partecipazione sempre più vasta di game artist e virtual photographer italiani, che hanno rivisitato con originalità e grande competenza stilistica l’universo crossmediale di Assassin’s Creed. Grazie anche a questo lungo e mai facile lavoro di promozione oggi Neoludica può vantare la collaborazione di quasi 50 artisti italiani - artisti giovani davvero, come una volta: la media è sotto i 30 anni - che partecipano alle sue mostre in loco e virtuali (queste ultime grazie alla sinergia con API Srl). Un numero e una qualità che nel 2009 non osavamo nemmeno sognare e che oggi è una ricca realtà, tutt’altro che virtuale, al servizio della cultura italiana. Il primo catalogo che li riunisce l’abbiamo pubblicato per TraRari TIPI nel 2019: ARTISTI DIGITALISTI E GAME ARTIST ITALIANI.
L’esperienza di ASSASSIN’S CREED ART (R)EVOLUTION è stata inoltre oggetto di grande attenzione da parte di manifestazioni di prestigio come il Festival Internazionale del Romanzo Storico CHRONICAE (2016) e gli Stati Generali della Fotografia indetti dal MiBACT nel 2017. Negli ultimissimi anni (dal 2019 al 2021), poi, la reinterpretazione di questo classico da parte dei nostri autori ha continuato a emozionare pubblico e critica in tutte le edizioni del Rome Video Game Lab a cui abbiamo partecipato (una splendida manifestazione di applied games prodotta da Istituto Luce Cinecittà in co-realizzazione con Q Academy).
La storia quindi continua anche se qualcuno fa finta di non vederlo. E l’arte è una cosa seria anche - e soprattutto - quando è in gioco.
Luca Traini
Consigli di lettura per Assassin's Creed Valhalla (2020)
Game Art e Live Painting con Assassin’s Creed
FEM, Modena (2019)
Assassin's Creed Odyssey Discovery Tour
Assassin's Creed Origins Discovery Tour
Foto di Mara Azimonti.
trovate i miei interventi ai minuti 3.35, 26.16 e 1.19.53.
ARRIVA SU FACEBOOK LA PRIMA SOCIAL EXHIBITION DEDICATA AD ASSASSIN’S CREED® ORIGINS
Neoludica Inside Videogame
Venezia, Isola di San Servolo
neoludica.eu
gqitalia.it/hi-tech/2016/07/12/assassins-creed-ricomincia-da-venezia-che-potrebbe-tornare-next-gen/
artribune.com/mostre-evento-arte/neoludica-inside-videogame/
ilgiornaledellefondazioni.com/content/neoludica-con-i-videogame-evolvono-forme-e-contenuti
thegamesmachine.it/news-videogiochi/50085/neoludica-inside-videogame-sbarca-venezia/
Assassin's Creed: tra storia e mito a Chronicae
Piove di Sacco (PD), 2016
lucatraini.blogspot.it/2016/04/con-assassins-creed-al-festival.html
http://neoludica.blogspot.it/2016/04/cassina-anna-il-9-aprile-e-chronicae-il.html
http://www.liberaillibro.com/chronicae-2016/
gamesearch.it/news/al-festival-internazionale-del-romanzo-storico-per-parlare-di-videogame
mattinopadova.it/padova/cronaca/2016/04/15/news/il-romanzo-storico-rivive-nelle-giornate-di-chronicae
Game Art REvolution
Venezia, Isola di San Servolo, 2015
neoludica.blogspot.it/2015/06/we-dont-playnon-stiamo-giocando-le-game.html?spref=tw
leveritadellanimus.blogspot.it/2015/06/le-verita-dellanimus-alla-biennale-di.html
UN'ISPIRAZIONE ITALIANA PER ASSASSIN'S CREED III
ASSASSIN'S CREED: IL FILM
Il video di presentazione della mostra al Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano
GALLERY
ASSASSIN'S CREED ART (R)EVOLUTION
National Museum of Science and Technology "Leonardo da Vinci", Milan, 2012
http://mariogerosa.blogspot.it/2012/11/assassins-creed-art-revolution.html
http://www.cultart.it/assassins-creed-il-videogame-che-si-guadagna-il-museo/
Un nuovo modo per avvicinare i giovani ai classici guardando al futuro
Michele Marullo Tarcaniota
Translation in The Cheltenham anthology, 1825
Commento musicale Bartolomeo Tromboncino, A la guerra
Il lancio di Assassin's Creed 3 al Caffè Letterario di Roma (8 luglio 2012) con lo staff di Ubisoft Italia:
Debora Ferrari e Luca Traini fra i relatori.
Ezio Auditore e il Duomo di Firenze in costruzione, affresco digitale/digital fresco, 2012
Il Sole 24 Ore
Comunicato stampa del Museo "Leonardo da Vinci"
Live Milano
Luuk Magazine
"Finissage con defilé", Over Game Blog di Gabriella Parisi
Dalla console alle sale del museo: contemplare è un po' giocare
INAUGURAZIONE giovedì 20 settembre ore 18.30 – fino all’11 novembre
La Game Art (R)Evolution: “radice di arma” al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano
Con il patrocinio di prestigiosi atenei ed enti di ricerca, a cinque anni dalla first release del videogioco – la quale, nell’effettivo, contestualizzava l’azione proprio nel 2012 – la Rassegna adduce adesso un percorso edificante, rivoluzionario quanto doverosamente anacronistico, nelleArtes mechanicae “crossmediali” della Game Art contemporanea, grazie al prezioso apporto critico, scientifico e creativo dei curatori Luca Traini eDebora Ferrari, che al progetto hanno infuso genesi, morfologia e consapevolezza, con la partecipazione al concept di Riccardo Hofmann; ilcatalogo d’arte edito da Skira – il primo interamente dedicato ad un videogioco – è a tal proposito una fonte pregevole di studio, riflessioni e suggestioni, con affondi nella e-motività di Assassin’s Creed, validi Apparati coadiuvati da schede tecniche a fine volume, corollario di 190 Pictures a colori nonchè letture iconologiche di spessore molto ben innestate, anche sotto il profilo “sperimentale”, nell’organismo multidimensionale e multisensoriale – per questo veemente – della nuova Arte.
Una lama celata incide i sogni:
Disegno forte, sofferto di un mondo.
In palio una pace che verrà tardi.
Tutto è lecito: la realtà è in gioco,
Osmosi fra primi e ultimi livelli.
Resterà la bellezza del gesto, Ezio,
E la gioia di vittorie senza odio.”
(D. Ferrari, L. Traini, Stanza acrostica binaria per Ezio Auditore)
Le valenze tattili e cromatiche del mosaico, della tela, della pelle, del crystale dello skybond, nonchè la lirica delle venature del legno, affiorano sorprendentemente dal centinaio di opere proposte: grazie alla partnership con Demart, nella Rassegna, il medium digitale è infuso alla materia reale in base ad esso preventivamente selezionata, quale formula espressiva di un ‘ordinario’ manufatto d’artista; a rimarcare la fibra innovativa propria della Game Art di Assassin’s Creed, anche le opere di Maestri contemporanei: se, infatti, la “Macchina dei ritratti” di Samuele Arcangioli è anch’essa luogo di confluenza e di riedificazione percettiva entro il simbolo anagogico (e vinciano) del pentagono – prescelto, nell’opera, in pertinenza dimensionale con il volto multiforme e respiro corale della personalità labirintica di Ezio-Desmond-Altaïr -, l’approccio empirico del musicista e lighting designerMassimo Giuntoli, dal canto suo, interconnette invece sulle note e in “Osmosi” i linguaggi iconografico e cromatico per espandere idealmente le immagini video.
In “Untitled” di Edward Paul Quist siamo alla genesi, e nella blurry vision con l’Animus intercettiamo il percorso emotivo di reminiscenza genetica del nostro simulacro; come conduttori d’ un flusso di corrente, siamo colmati dall’installazione a due postazioni gioco di Mirco Ferrari Labs ed un effetto Joule ci coglierà inoltre – fino al 23 Ottobre 2011 – al Museo WOW Spazio Fumetto di viale Campania 12 a Milano, nella sezione Comics e grafica diAssassin’s Creed: ottanta tavole fra le quali l’inedito ed intuitivo “Codice di Altaïr”, il “Tributo ad Ezio Auditore” dell’artista No Curves, nonchè venti opere selezionate dal contest lanciato da Musea ed E-Ludo, avranno luce da donare al “la realtà [che] è in gioco”.
Dendrocronologia emozionale virtuale, per la rifondazione del linguaggio artistico contemporaneo: nella Sala delle Macchine vinciane del “Museo del Divenire del Mondo” (Ucelli di Nemi, Fondatore del Museo della Scienza) – organismo ufficialmente inaugurato il 15 febbraio 1953, con una mostra dedicata allo stesso Leonardo da vinci – la Rassegna Art (R)Evolution mette in luce quel giunto sincronico che segna “l’osmosi inscindibile fra arte e tecnologia” (Traini 2012) e guida le fronde dei nostri rami là dov’è bello che ai raggi s’intreccino. Artes mechanicae e Game Art dalle radici alla gemma apicale: sei fibra di colori e di voci che trascende nel Cormo dell’arte.
(…) Il videogioco contamina la pedagogia, la comunicazione, la pubblicità, l’intera iconografia dell’immaginario contemporaneo, l’arte”. É quest’ultima a farsi costantemente carico delle esigenze trascendenti dell’umanità, persino nei nuovi ed impensabili scenari aperti dalla tecnica, da quella techne imperscrutabile e destinale oggetto di riflessione dei più grandi geni del Novecento. Un luogo/non-luogo dove trovarsi necessariamente a soggiornare, pertanto uno spazio da abitare mediante una consapevolezza distante dalla superficialità e dal conformismo. I linguaggi innovativi elaborati da progetti quali Assassin’s Creed, nonché la rivisitazione di archetipi, miti e simboli mediata fra gli artisti digitali ed il grande pubblico, si dispongono in una prospettiva estremamente affascinante, tanto più se contestualizzata nel prevalere di un quadro nichilistico e disgregativo nell’arte contemporanea. La comunicazione ed il linguaggio condiviso riemergono nel gioco elettronico assumendo il peso dell’eredità dei classici del passato; parallelamente il fascino per la storia e l’antichità, unito ad un’autentica fascinazione nei confronti della sfera arcana e numinosa dei tempi che furono, si rivela vigorosamente nell’era dominata dallo slogan ormai logoro della “fine della storia”, compagno del motto ancor più improvvido che celebra la “morte dell’arte”.
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