Tra cambiamento climatico, guerre, AI, realtà virtuale, innovazioni scientifiche e tecnologiche, nuova consapevolezza sociale, mondo della comunicazione esteso e grandi solitudini a confronto, può l’arte offrire le domande giuste per ritrovare una risposta al nostro essere umani?
Con questo interrogativo si apre la presentazione a Lucca Città di Carta dell’ultimo libro di Luca Traini, La nostra civiltà è un sogno ad angolo retto, un titolo che è una provocazione e anche un approccio poetico all’evoluzione della nostra coscienza culturale e dell’ambiente in cui viviamo.
Partiamo da una delle prime testimonianze di pensiero simbolico a opera dell’Homo Sapiens: le losanghe incise su ocra rossa ritrovate in una piccola grotta a Blombos, in Sudafrica, databili oltre 70.000 anni fa. Senza queste forme astratte non avremmo tutta le nostre realtà domestiche ad angolo retto (porte, finestre, schermi, libri). Come senza la rivoluzione agricola del Neolitico e la nascita di architetture più stabili di villaggi e città grazie all’invenzione del mattone (o della pietra squadrata) non avremmo avuto la cultura della stele, del tempio ad architrave, dell’affresco a parete costruita, del quadro.
Cosa ha spinto i nostri antenati a dar vita a questa forma originale di rappresentazione?
Luca Traini, storico e filosofo, ci conduce in una navigazione scritta con voce precisa e musicale, fra teatro, saggistica, narrativa, poesia, fino alla considerazione che tutto sta nella geometria della nostra civiltà, trasformatasi dal momento in cui ha inquadrato in senso letterale il suo habitat, ancora oggi in perenne divenire.
Un saggio poetico e ispirato, ricco di visioni a cavaliere del tempo dove le fotografie dello stesso autore aprono finestre inaspettate.
Come quelle che si aprono sull'esposizione TRA LE LINEE, curata da Debora Ferrari nella stessa manifestazione, e che vede fra i numerosi artisti presenti diversi già presentati da Debora e dal sottoscritto, in primo luogo Walter Tacchini, a cui abbiamo recentemente dedicato un romanzo d'arte (il secondo dopo Il Dittico di Aosta).
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