venerdì 28 novembre 2014

ABBIATEGRASSO, EX CONVENTO DELL'ANNUNZIATA: UN CAPOLAVORO DA GUSTARE

Quasi quoddam litterarum penus
Come una dispensa di cibi culturali

Aulo Gellio





Seguendo le acque di una memoria tutta umana, il Naviglio Grande.

 Alle porte di Abbiategrasso: il Palazzo Cittadini Stampa

Approdando ad Abbiategrasso, che si svela dopo una lingua d’asfalto in leggero declivio sopra l’incontro di due canali dalla storia profonda. Un paesaggio che reca già nell’intonaco di ogni singola abitazione la dignità del lavoro (il passato prossimo dell’industria, come quello remoto agricolo, che ancora senti  di una forza ancestrale).

E quel respiro di una terra di risorgive che sembra indicare il cielo come il San Giovanni di Leonardo. Quasi alitasse le armonie di un Adoramus del Gaffurio.

 

Leonardo da Vinci, Ritratto di musico (Franchino Gaffurio), 1485 circa

Queste le note da seguire per l’Annunciata, un’ex convento ricco di vita vissuta fino agli anni ’80 e poi restaurato secondo tutti i crismi, facendo di tutte le vite passate un presente ricco di Arte.

Con la maiuscola, perché dalla ricomposta armonia delle strutture, nella zona absidale della chiesa, sono riaffiorati gli affreschi di Nicola Mangone detto Moietta, il pittore che rese celebre Caravaggio prima di Michelangelo Merisi.





Storie della Vergine datate 1519, concepite e realizzate con una tale grazia leonardesca da mozzare il fiato. Gioacchino incontra Anna alle porte di Abbiategrasso in un gioco di rimandi che collega i genitori di Maria, "turris eburnea", a una torre che ricorda quella nella Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano e a un Albero di Jesse elegante e possente, dal fusto alla chioma vortice di nomi e corpi, illustre precursore dell’ Albero della Vita che vedremo il prossimo anno all’Expo.

Perché in noi risuona l’eco di scelte, di innesti fatti nel cuore pulsante della storia. Come l’Annunciata, ex voto di Galeazzo Maria Sforza realizzato nel 1469, per un ordine di frati predicatori sulle orme di san Bernardino da Siena (Frati Minori dell'Osservanza).
I loro volti, trasfigurati in santi, affiorano ancora come nubi di colore sopra le piccole porte al piano superiore.



 E un altro albero, una grande magnolia – forse il primo a germogliare fiori decine di milioni di anni fa – resta a sorvegliare, indifferente al tempo, la grande pace del chiostro.






Tra le mura storiche e ricche di arte dell’ex Convento dell’AnnunciataAbbiategusto 2014 fa vivere ai suoi visitatori momenti di cultura legati e collegati ai sapori del cibo, ai suoi protagonisti, ai cambiamenti sociali legati a epoche e costumi. Quasi 100 operein mostra per tutti.
Le mostre proposte infatti, oltre agli allestimenti e alle degustazioni particolari curate da Daniele Picelli chef di Charlie 1983, vanno a esaltare l’ex monastero e chiesa, ciascuna con un elemento di valorizzazione che invita a visitarla perché si trova l’area Food Culture  #mangiarcongliocchi. Qui  il pubblico può riscoprire il piacere di andare Fuori Porta come nei tempi passati a mangiare in compagnia, a parlare e rilassarsi con gli amici, a scoprire angoli di suggestivo paesaggio, a comprare cibo tipico e prodotti speciali.
La particolarità esclusiva per il pubblico di Abbiategusto 2014 risiede nel fatto che Arcangioli ha esposto anche alla Biennale di Venezia, Vignolini ha ricevuto una importante menzione da Martin Parr dell’Agenzia MagnumPaolo Della Corte è tra i più noti fotografi al mondo sul tema -ma non solo- e le foto esposte sono parte di un archivio unico al mondo, alcune delle quali le ha scattate solo lui. Enrico Belgrado di Italian Art of Living è recentemente stato anche a Chicago come ‘ambasciatore’ dell’enogastronomia italiana. Mostre e kermesse sul gusto quindi si presentano come una occasione davvero unica e speciale per questo 15° compleanno del festival.
Per tre giorni di kermesse il pubblico può attraversare un percorso spazio-temporale con:
. la storia dell’Annunciata coi monaci che curavano e nutrivano il convento e i pellegrini
. la storia della cucina internazionale coi ritratti agli chef che ne hanno segnato la storia
. il tema della gente, del pubblico stesso, che vive nei momenti sociali di feste, sagre, concerti
. cinema, musica, incontri, labs e attività per l’infanzia/famiglie in orari specifici
. degustazioni mirate ai temi delle esposizioni e ricostruzione di ricette di periodi in cui si andava fuori porta per mangiare in compagnia, sentir musica e poesia

I curatori Debora Ferrari e Luca Traini, da anni impegnati nella promozione integrata delle arti e delle contaminazioni che fanno apprezzare reciprocamente estetiche e contenuti a pubblici diversi, hanno coinvolto artisti e curatori per un programma ricco, divertente, originale e fino ad oggi mai visto all’Annunciata di Abbiategrasso. L’interesse è per il pubblico che in questo modo può vivere contenuti importanti ma con divertimento, approfondire tematiche specifiche ma dal taglio adatto a tutti. Percorsi di un tempo si intrecciano a passi di oggi, storia vera con storie narrate per costruire nuovi mondi. Questo è #mangiarcongliocchi e sarà per tutti una meraviglia.

QUANDO IL GUSTO INCONTRA LA CULTURA


Il pranzo è servito con i piatti di 12 grandi chef fotografati da Paolo della Corte (Gambero Rosso)
#mangiarcongliocchi

Mostre, incontri, workshop, conferenze, visite accompagnate dagli autori
(28-30 novembre)

Per approfondimenti
 

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