Per salvare questa esigenza fondamentale dell’essere umano, a cui mito e filosofia dell’antica Grecia avevano messo a guardia ben 2 divinità (Mnemosyne e Mneme), occorre in primo luogo sconfiggere quello che la nostra preziosissima Liliana Segre ha definito “il mare nero dell’indifferenza”, l’inquinamento della dimensione vitale della Storia.
Quindi è necessario rielaborare le proprie storie famigliari alla luce di eventi più grandi. Abitudini consolidate, anche eleganti, forse comprensibili, mai giustificate nel loro egoismo, da rimettere in discussione con coraggio nonostante e per l’affetto verso chi ci è caro. È il senso del Premio Strega ’76 Le quattro ragazze Wieselberger di una nostra grande scrittrice - e partigiana - da riscoprire: Fausta Cialente.
Infine, indagarsi a fondo con stile senza scusanti ma sempre con partecipazione
assoluta al destino degli altri, che è sempre anche il nostro. Come ha fatto
Annie Ernaux ne Gli anni, uno dei
libri più belli che abbia mai letto: lo scandaglio abissale del passato di
Proust più la vertigine dietro ogni attimo presente di Virginia Woolf.
Il respiro è concesso alla fine.
[…]
Karola Bloch è più conosciuta come la moglie del filosofo Ernst Bloch (cui devo
molto),ma è stata un architetto ben capace di vivere di vita propria. La sua
ironia, il suo sorriso è una luce in grado di descrivere con chiarezza le
tragedie del Novecento cercando ogni volta di superarle(l’antisemitismo russo e
polacco, il nazismo, il maccartismo, lo stalinismo): è lei il vero Principio
Speranza di cui ha scritto il marito.
Il capolavoro di Olive Schreiner è invece del 1883 ma poteva essere scritto un
secolo dopo tanto è stato il coraggio di questa femminista antirazzista
sudafricana. Apre la strada che porterà a Doris Lessing e Nadine Gordimer.
Sally Morgan infine ci coinvolge nella scoperta - prima traumatica e poi
esaltante - delle proprie origini aborigene.
E il libro viene pubblicato nel 1987 non un secolo prima.
[...]
Nessun commento:
Posta un commento