lunedì 25 marzo 2019

NEOLUDICA: ARTE E NUOVE TECNOLOGIE #INbiblioteca A Varese 31 marzo e 26 maggio 2019


Cultura e conoscenza per un uso consapevole degli strumenti che utilizziamo e di ciò che vediamo, dal videogame alla game culture passando dai buoni libri e dalle mani dei game artist.

Conferenze con proiezione e performance artistica
a cura di E-Ludo Lab con Neoludica

I videogiochi rappresentano un grande mezzo di comunicazione, cultura e aggregazione. Utilizzati da milioni di persone al mondo rappresentano la nuova frontiera delle arti del XXI secolo e dell’intrattenimento interattivo. Capirli, scoprirne le potenzialità, valorizzarne i contenuti estetici e sociali, è ciò che E-Ludo e Neoludica fanno da tempo. Negli incontri  #INBiblioteca viene presentato questo nuovo linguaggio che è utilizzato dai Millenials e dalla Generazione Z come possibilità di conoscenza della game culture e approfondimento. Si parla di nuove tecnologie, ma si parla di libri con gli autori per comprendere come una cultura si innesti su un’altra. Negli incontri ci sono momenti filologici e di storia per connettere epoche e contenuti che hanno portato a questa ‘terza rivoluzione industriale’, quella della rete, anche nell’arte, insieme a performance con game artist. Il libro resta centrale, ma si creano scambi interessanti con l’utilizzo delle tecnologie, perché nuove forme di storytelling vanno maturando oggi.

Artwork di Valeria Favoccia. L'artista disegnerà dal vivo e firmerà i disegni per il pubblico il 31.3.19


31.3.19 > Arte e tecnologia, le nuove parole e le nuove pratiche dell’arte nel XXI secolo
Relatori: Debora Ferrari (critico d’arte e giornalista di Varese), Luca Traini (scrittore e curatore di Varese), Valeria Favoccia (digital e concept artist, autrice dei fumetti per Ubisoft Italia), Francesco Toniolo (scrittore e docente alla Università Cattolica di Milano).
Conferenza sulle game art e le nuove arti tecnologiche, cos’è la Neoludica (movimento nato alla Biennale di Venezia del 2011), come la gamification entra nelle nostre abitudine quotidiane e sociali, dove si studia per diventare professionisti nelle arti digitali e videoludiche per l’industria dell’intrattenimento (cinema, tv, pubblicità). Presentazione di libri che trattano con saggi e cataloghi d’arte la game culture e le game art. Performance live di Valeria Favoccia.

Artwork di pixel art di Ivan Porrini, l'artista sarà presente il 26 maggio per il pubblico

26.5.19 > Conscious gaming e game art
Relatori: Emanuele Cabrini, CEO di Gamesearch.it e creatore delle gaming zone nelle biblioteche lombarde, Daniele Bernalda (saggista di game culture di Varese), Ivan Porrini e altri game artist introdotti da D. Ferrari e L. Traini.
Conferenza con proiezione che tratta il tema dei videogiochi negli aspetti di arte e cultura, superando violenza e stereotipi; approfondimenti di metodo per genitori e insegnanti per capire meglio gli strumenti utilizzati dai figli e dai ragazzi, storia del medium dagli anni ‘40 ai nostri giorni.  A seguire performance video o in presenza di artisti su come si dipinge a mano libera con la tecnologia, esempi di concept art e di come si trovi nel fumetto, nel cinema, nella tv. Presentazione del libro “Street Fighter Arcade History” di Daniele Bernalda.
Presentazioni live di Ivan Porrini, game artista, Emanuele Bresciani e Cristiano Bonora game photographer.


E-Ludo con Neoludica Game Art Gallery: i relatori sono tra i massimi esperti in Italia perché hanno portato la game culture in prestigiose istituzioni come La Biennale di Venezia, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, la Camera dei Deputati, Ca’ Foscari a Venezia, le Università e il Politecnico di Milano e le Accademie di altre città italiane. Collaborano tra loro dal 2010 e insieme hanno portato le game art a Venezia e svolto altri progetti culturali e di formazione.

Seguiteci sui social per scoprire gli omaggi e i vantaggi.

Gli eventi sono a ingresso libero, dalle ore 15.30 in Sala Morselli, Biblioteca Civica di Varese, Via Sacco.


Essential links

Il nuovo catalogo TraRariTIPI di Neoludica per il Decennale

NEOLUDICA in ArteVarese


Dieci anni di storia
NASCITA DI UN'IDEA Il castello di Quart e la Leggenda di Alessandro Magno (2008)
THE ART OF GAMES Videogames e beni culturali, Aosta (2009)
NEOLUDICA Arte e videogames alla Biennale di Venezia (2011)
ASSASSIN'S CREED ART (R)EVOLUTION Museo Leonardo da Vinci, Milano (2012)
GIOCARE CON LE FORME Assassin's Creed e le avanguardie del '900, LuccaComics & Games  (2014)
L'ARTE E' IN GIOCO Nuove relazioni tra arte e videogame, Venezia (2015)
NEOLUDICA INSIDE VIDEO GAME Venezia (2016)
NEOLUDICA e UBISOFT Assassin's Creed Origins Social Exhibition e Mostra a Lucca (2017)

martedì 5 marzo 2019

ANTOLOGICA DI RENATO BONARDI artista e amico


 SABATO 9 MARZO ore 16 INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
PRESENTAZIONE DI DEBORA FERRARI

Una nuova mostra per lo spazio di Atelier Capricorno a Cocquio Trevisago (VA) ci introduce nell’arte di Renato Bonardi, artista dalle grandi capacità tecniche e poetiche che oltre ad aver realizzato in vita acquarelli e sculture, ha scritto testi e poesie con una visione particolare del tempo e dello spazio.
La mostra si propone di essere una antologica del suo lavoro, proprio perché Renato è sempre stato un amico dell’Atelier e delle artiste che lo dirigono -Anny Ferrario e Anna Genzi- e perché la sua arte tante volte si è incontrata sul territorio e fuori coi percorsi dei suoi colleghi, dall’attività alle Fornaci Ibis di Cunardo ai premi e alle esposizioni ad Albissola Marina, per dirne alcuni.


In mostra si trovano acquerelli, quadri, piatti in ceramica, sculture in ceramica e pietra, totem in ferro, sculture in ferro e altri materiali, “a rappresentare il cosmo ricco e fertile della sua arte e della sua capacità creativa di immaginare mondi, di evocarli come nuove forme astrali, con la forza di una rivelazione scientifica o la nomina di un nuovo pianeta nel Sistema Solare delle Arti -afferma Debora Ferrari nella presentazione”. Questa antologica all’Atelier Capricorno (ne aveva fatta una anche nel 2008, a 18 anni dalla sua prima mostra personale che era stata a Castronno e a 26 dalla sua prima esposizione collettiva) ci aiuta a ripercorrere le tappe fondamentali della sua visione materica, della sua capacità di inventare mondi, di farli nascere con precise regole e contesti per poter essere abitati da noi.
Atelier Capricorno, attivo dal 2003 a Cocquio Trevisago (prima aveva sede a Gemonio), è una fucina di arti e cultura, dove le socie fondatrici Eugenia Branca, Maria Casalis, Anny Ferrario, Anna Genzi, Laura Lozito, creano l’ambiente ideale per far nascere opere -anche le loro, proporre laboratori e corsi, ospitare presentazioni di libri, accogliere reading poetici.


RENATO BONARDI_L’ARTE DI DISEGNARE MONDI


“La strada che gli resta aperta è questa: si dedicherà d’ora in poi alla conoscenza di se stesso, esplorerà la propria geografia interiore, traccerà il diagramma dei moti del suo animo, ne ricaverà le formule e i teoremi, punterà il suo telescopio sulle orbite tracciate dal corso della sua vita anziché su quelle delle costellazioni.
«Non possiamo conoscere nulla d’esterno a noi scavalcando noi stessi -egli pensa ora- l’universo è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi».”
Italo Calvino, Palomar, 1983

 Ci sono artisti che rappresentano il mondo, altri che lo immaginano e ce lo propongono secondo nuove visioni, ardite regole, disegni terreni e celesti.
Renato Bonardi, amico di molti colleghi dentro e fuori il territorio di Varese, rientra nella seconda squadra, composta da tanti come lui, da secoli e anche contemporaneamente, amanti del sogno, della poesia, della necessità di lasciare opere con corpo e anima vicini all’artefice ma capaci di parlare al di là del tempo, valide sempre. E derivate da faticoso lavoro, interiore e di mani, per ammorbidire le materie e dar loro altra vita.
Questa antologica all’Atelier Capricorno (ne aveva fatta una anche nel 2008, a 18 anni dalla sua prima mostra personale che era stata a Castronno e a 26 dalla sua prima esposizione collettiva) ci aiuta a ripercorrere le tappe fondamentali della sua visione materica, della sua capacità di inventare mondi, di farli nascere con precise regole e contesti per poter essere abitati da noi.
Con sapienza Anna, Anny e Carla hanno selezionato le opere, in modo da offrire un palinsesto visivo delle caratteristiche creative di Renato: l’acquerello, la grafica pura, i quadri con la sua personale ‘encicplopedia’ del mondo e dell’arte, le sculture in ferro, le ceramiche plasmate in grès, in smalto o in refrattario con ossidi, queste ultime il più delle volte realizzate dagli amici Robustelli alle Ceramiche Ibis di Cunardo. Non per ultimi ma per importanza nella mostra sono presenti anche i libri fatti a mano, i taccuini di appunti visivi, di disegni e poesie solcate a matita, i libri di poesia stampati con PulcinoElefante o il Libro d’artista conservato anche alle biblioteche di Parigi e Nucéra di Nizza: sono il cuore pulsante della sua ispirazione, il segnale vitale della continua pulsione a creare che lo abitava fortemente perché come diceva lui “Lavoro per vivere, faccio arte per esistere”.


I taccuini e i libri rilegati da lui sono molto importanti per capire lo scambio osmotico con la cultura storica, con gli scrittori famosi come Italo Calvino e Cesare Pavese, tra i suoi preferiti (una sua scultura “L’acqua del Po” si trova dal 1994 al Centro Studi Cesare Pavese di S. Stefano Belbo – CN). Da Pavese trae lo stesso denso succo di spremitura del quotidiano, con sogni e sofferenze in alternanza, desideri e sacrifici, mentre da Calvino raccoglie il dato fantasioso e libero, rasente al surreale talvolta perché ogni cosa si può trasformare in arte se a dirla e a farla è un poeta, e Renato è stato un grande poeta, di parole e immagini. Nel suo percorso biografico (ha ricevuto anche numerosi premi e segnalazioni) ha partecipato agli eventi significativi delle terre della Ceramica, da Laveno e Cunardo ad Albissola Marina e Savona, nel suo esistere spirituale ha spaziato dai modi picassiani alla filosofia immaginaria del miniaturista Luigi Serafini (il Codex è illustrato con una lunga serie di metamorfosi grafiche come un’enciclopedia scritta in una grafia indecifrabile), fra l’altro uscito per Franco Maria Ricci nel 1981 con testo di Italo Calvino e sicuro
riferimento per Bonardi, che amava poi tanto l’Art Nouveau quanto il Nouveau Réalisme francese e italiano -alla Baj e Rotella per intenderci, fino anche alla Patafisica e alle introspezioni semantiche di Umberto Eco, ne è testimone la sua biblioteca. Quando si citano degli altri autori, non lo si fa per dire che l’artista si ispira a loro, quasi fosse un copiare, no, ma al contrario è un rafforzativo: significa che artisti che magari non si sono conosciuti attingono alle stesse energie e fanno voce poetica corale anche in punti diversi del tempo e dello spazio. Renato Bonardi è un artista di alta levatura, molto personale, forte e delicato allo stesso tempo perché la sua poesia, alla base della materia, è lieve e tenace, perché la sua materia lui la sa domare a parole e numeri come un filosofo matematico, perché tra un acquarello e un grès ci sarà sempre una lingua comune che prosegue un racconto da lui iniziato, coi suoi timbri e le sue sgorbie.
Dai burattini alle sculture in ferro la sua è arte coerente, tenuta da fili ora visibili ora impercettibili, capace di ironizzare sul quotidiano e per questo di prendere sul serio aspetti materiali e spirituali, dai Pinocchi agli Angeli, è così che una forza analitica e centrifuga si esprime; dalle grafiche ai quadri ai libri di pietra troviamo l’altro aspetto di sintesi, l’impronta della sua mano, la forza centripeta; in ogni scultura ceramica, dal piatto al monolite di lettere al bassorilievo, ecco la ‘summa’ nella plasmabilità di parola e immagine.
Nella storia dell’arte Renato si inserisce con personalità chiara e inconfondibile, figlio anche dell’Arte Concreta dei libri illeggibili di Munari e delle favole di Rodari, il tutto filtrato e metabolizzato da una mente laboriosa, quasi astrofisica nelle sue espressioni, incessante nel produrre idee e nel raccogliere ricordi di ogni giorno per trasformarle in leggi universali capaci di originare nuovi mondi. Renato è uno scienziato dell’arte. Ascolta il mondo, legge tantissimo, scrive sempre, raccoglie dati, sperimenta possibilità. Elabora la formula, la rende opera, imposta le coordinate cartesiane e soffia la vita nelle sue opere, in modo che noi possiamo respirarla e in ogni momento sentirci al centro dell’universo che non ha una sola natura, ma tante e tante facce quanto gli abitanti e gli artisti che ci si specchiano.
Amo particolarmente di Renato questi versi, in cui è possibile riconoscersi:

“Avevo scordato il futuro_nella tasca dell’ombra.
Avrei voluto riprendermelo_ma mi aveva già preceduto
Il passato”. (Analogia /4)

La sua arte di disegnare questi mondi è un’eredità in continua genesi, domani come ieri.



Nato in provincia di Varese, Renato Bonardi inizia la carriera artistica come grafico di trademark e grafico umorista, collaborando con quotidiani locali. Come illustratore collabora con le Edizioni Salviati di Milano e Loescher di Torino. Si dedica alla pittura e alla scultura, frequenta vari laboratori artistici anche all’estero, sviluppando la propria ricerca tematica attorno alla simbologia del tempo, dei numeri e delle lettere. Approfondisce l’immagine del libro-testo-scrittura-lettera, indagando sulla possibilità di una interpretazione figurativo-concettuale, utilizzando tra i materiali la pietra di Vicenza, il ferro, la ceramica, il bronzo. Un suo libro d’artista, Ed. La Diane Française, è presente alla Bibliotèque L. Nucera di Nizza e alla Bibliotèque National di Parigi.
Sito web: www.artbonardi.it

La mostra rimarrà aperta dal 9 al 18 marzo, lun-ven-sab-dom dalle 15:00 alle 18:30