Porto Sant'Elpidio è una lunga lisca di case:
chilometri e chilometri da un capo all’altro. La periferia nord la chiamano “Svizzera”.
Dal Chienti al Tenna, da La Corva al mare: cercando
nei giorni più belli... la Jugoslavia. Che non vidi mai.
Foto di Marco Pignotti
Ma alle spalle del paese, alle mie, in uno di questi
giorni radiosi ultimarono il viadotto dell’autostrada.
E’ la “A 14”. Era il ’73. E quell’arcobaleno di cemento armato non fu mai - almeno per me - soltanto la stampella gigante di
un sistema viario. Piccole troppo piccole le automobili. E ancora più piccoli
gli esseri umani dentro, invisibili.
Sei qualcosa di talmente grande che può contenere
tutta la mia gioia.
Sei qualcosa di talmente alto che non finirò mai di
salire.
Eppure - sembra
incredibile - un giorno d’estate c’inerpicammo lungo il sentiero che
dallo stagno al confine della “Svizzera” porta a La
Corva. E arrivammo in cima.
Un piazzale d’asfalto con tavolo, qualche sedia… una
capanna. E l’autostrada, vuota.
Verso nord. Verso nord.
Dove porti? Dove mi porti?
Verso la Svizzera, quella vera?
Ma no, non è ancora tempo.
E fisso l’Adriatico, le piattaforme petrolifere al
largo.
La Jugoslavia, dove il maresciallo Tito sta
preparando la sua sfortunata costituzione, non si vede neanche da qui.
Foto Museum of Yugoslavia
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