Lo
aveva scoperto mio padre questo bravo Egiziano, bravissimo in Greco ma ottimo
in Latino - e guarda che in Oriente è cosa rara, anzi unica. Nella parte
occidentale tutti noi Romani colti conoscevamo il Greco (mio fratello è stato
anche traduttore). Ma gli spocchiosi Elleni usavano il verbo dei Cesari solo
per le pratiche d’ufficio, quasi mai passavano dal registro alla letteratura.
Chi
ci provò - ti faccio un nome: Ammiano Marcellino - sarà pure stato un grande
storico, ma in fatto di stile…tutti quei participi avviticchiati, quegli
ablativi assoluti…
E
poi era nemico di mio padre.
Che
invece incaricò il giovane Claudiano di scrivere un panegirico per i miei
fratelli maggiori, Olibrio e Probino, consoli il primo gennaio 395.
E
con la lingua di Virgilio la sua bocca fu più dolce del miele:
“Romanos
bibimus primum te consule fontes
Et
Latiae cessit Graia Thalia togae”
“La
prima volta, quando tu eri console,
Io
venni a bere alle fonti romane,
Vinta
la Musa greca
Dalla
toga latina”.
Che
ragazzo meraviglioso: tre mondi e due universi in una persona sola!
Poi,
tutto pieno di ottimismo, venne da te, piccolo sovrano, perso nelle nebbie di
Milano - la capitale da Roma prima era finita in Germania e poi lì, da qualche
parte - Onorio che da poco avevi perso tuo padre e avevi appena qualche anno
più di me: 11 se non ricordo male.
E
lui, che viveva e faceva rivivere il mito, finché Proserpina riuscì ancora a
strappare qualche giorno a Plutone, con profonda, ostinata fiducia ebbe la
forza di scolpire altri 10.000 versi:
“Mens congesta iubet. Gressus
removete profani”
“Mi
guida una mente piena di eroi:
Lasciate
libero il passo, profani!”.
Tu,
avorio, io, ombra, se abbiamo passato la notte, se abbiamo ancora voce, lo
dobbiamo anche a lui. Di queste persone avevamo bisogno - forse anche delle
loro maschere, di un Orfeo che sottomette il Caos al canto - un bisogno
disperato.
Ma
lui è scomparso proprio dopo l’ultimo trionfo, nell’anno palindromo.
Se
muore giovane chi è caro agli dei… E lui forse è morto che aveva l’età del
Cristo.
E
cristiano. E pagano. Proprio così.
(tratto da Il Dittico di Aosta)
Nota La prima foto in alto è di Pascal Radigue, la terza di Jorge Elías.
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