Qualunque
sia il cielo sopra di me,
Ecco c’è un cuore per ogni fato.
G. Byron
Commento musicale M. K. Čiurlionis, Jūra (Il mare, poema sinfonico)
Una mostra che fissa lo sguardo in profondità nel Golfo dei Poeti - Byron, Mary e Percy Bysshe Shelley - ascoltando con attenzione la voce di ogni onda. C’è il Mare in cammino di Nicola Perucca all’Hotel Byron - e per ogni mostra curata con Tania Calenda e Debora Ferrari trovo sempre qualche verso del poeta - dal 17 giugno al 17 settembre. Un mare che è già il cosmo nel moto ondoso inquieto delle opere di Nicola. Un invito ad andare oltre, nel cielo e ancora più in alto nello spazio profondo, come già con le sue vertiginose Città librerie (ne abbiamo già scritto in https://lucatraini.blogspot.com/p/arte.html).
Il dialogo tra riverberi, nuvole e stelle prelude sempre ad altro, questa volta sulla radiazione di fondo del suo amato Čiurlionis, compositore di musica e pittura in perpetua tensione, e con la memoria che torna a uno dei film più amati dal pittore, Solaris di Tarkovskij. Tutti gli oceani, reali e della memoria, in cui ci troviamo immersi, da cui cerchiamo ostinatamente di riemergere. E il Tirreno, che chiamiamo mare, per i geologi è un oceano. E chi più di un pittore ama la geologia, il discorso sulla terra che da cumulo di strati si fa polvere, colori? Chi più di un artista nato a La Spezia come Nicola, che ci offre composizioni concrete che trascendono ogni orizzonte?
Sono opere in linea con i lavori più recenti e in realtà molto legate a una mia vena espressiva mai esaurita che va avanti da tempo, che non prevede impianto grafico ma una maggiore libertà pittorica, meno illustrativa. Anche altri lavori di piccolo formato realizzati recentemente testimoniano questa mia potente tendenza e questo impulso sempre maggiore verso la libertà dal contorno (Nicola Perucca).
Luca Traini
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