A quasi vent’anni dal
mio ultimo romanzo d’arte (Il Dittico di Aosta) ho avuto il grande
piacere di dedicarmi nuovamente a questa forma originale di narrazione. Questa
volta non si è trattato di scrivere di una singola, anonima opera rievocandone
il drammatico contesto di passaggio fra antichità e medioevo, ma di esporre in
modo diverso dal solito la dimensione storica dell’intero corpus di uno dei più
importanti artisti europei contemporanei.
7 vite di un
giovanissimo ottantottenne sempre impegnato a confrontarsi con qualsiasi sfida
nel campo della scultura e della pittura per orizzonti di grande respiro
costantemente attenti al sociale. 7 vite per 7 capitoli dedicati ai passaggi
fondamentali che caratterizzano il suo incessante lavoro - La Casa, Il Quadro,
La Scultura, La Maschera, La Festa, L’Uovo, Il Mobile - e costituiscono la
Prima Parte del testo, preludio all’approfondimento critico della Seconda,
stilato dalla curatrice d’arte Debora Ferrari, che svela le matrici estetiche
più recondite dell’autore. La Terza Parte presenta la corposa cronologia aggiornata
dell’artista ed è seguita da una Quarta, dedicata agli sponsor (istituzionali e
privati) che hanno creduto e credono nel formidabile impatto dell’opera del
Maestro (dal Comune di Arcola a Banca Generali Private di Como).
200 pagine e 350
fotografie (in buona parte scatti di un biografo per immagini quale Pier Luigi
Acerbi) per il primo libro - edito da TraRari TIPI, collana Monografie d’Arte -
che analizza in toto l’enorme attività di Walter Tacchini a 60 anni dalla prima
personale a Sarzana e a 50 dalla mostra al Centre Pompidou di Parigi. Perché
l’ex muratore di Arcola (SP), diventato scultore grazie ai consigli del poeta
Franco Fortini e dell’architetto Le Corbusier, sodale di Hélène de Beauvoir (sorella di Simone), negli anni ’70 e ’80 si è diviso tra Italia
e Francia, mettendo con successo in gioco la sua arte nelle banlieue d’Oltralpe
al fine di recuperare ogni genere di emarginati su invito dell’allora
Commissario alla Cultura della CEE Lionel de Roulet (testimoni i numerosi
articoli su Le Monde e Libération). E ancora oggi, da vero lavoratore a 360°
figlio del Novecento, ex docente trentennale dell’Accademia di Belle Arti di
Carrara (conquistata con enormi sacrifici), tiene in modo particolare a uno
sguardo sempre rivolto al futuro, alle nuove e nuovissime generazioni, con cui
mantiene uno stretto rapporto costruttivo in tanti, diversi progetti condivisi tanto
sociali quanto ecologici (l’ultimo solo in ordine cronologico Gabbiano
Guerriero contro l’inquinamento globale, realizzato fra Sardegna e Liguria).
L’uomo e l’artista a
tutto tondo - non a caso conterraneo dell’indimenticabile Sandro Pertini - meriterebbe
proprio, all’alba dei novant’anni, il titolo di Cavaliere del Lavoro della
Repubblica da un grande Presidente come il nostro, così attento all’impatto
sociale dell’Arte, imprescindibile Patrimonio della nostra Cultura.
ARCOLA CELEBRA
WALTER TACCHINI CON IL SUO ROMANZO D’ARTE
Presentazione della monografia in Sala Consiliare, sabato 12 aprile 2025
Sabato 12 aprile alle ore 17, presso la sede del Comune di Arcola, si terrà la presentazione ufficiale di 7 VITE UN ARTISTA, il romanzo d’arte dedicato a Walter Tacchini, edito da TraRari TIPI di Varese. Il libro, curato e scritto da Debora Ferrari e Luca Traini, nasce da un lungo lavoro di ricerca e approfondimento durato oltre un anno, in collaborazione con il fotografo Pier Luigi Acerbi, per restituire attraverso parole e immagini la straordinaria vita e opera dell’artista.
L’evento vedrà la partecipazione dei curatori, degli editori, dell’artista stesso e delle autorità locali, con la sindaca Monica Paganini attiva alla presentazione, in un dialogo aperto sul valore dell’arte come strumento di trasformazione e memoria. “Sette vite per Walter Tacchini - scrivono gli autori nel prologo - e non bastano. Ogni fase della sua vita d’artista è esponenziale rispetto alla precedente. Qui cerchiamo di fare un quadro, meglio, un polittico.
Possiamo parlare di 'magia'? Certo. E senza timore. L’artista non ne ha, come il suo pubblico, un vero pubblico di massa portavoce di ogni strato sociale. Magia che è forse nata quando un gatto ha fatto cadere un quadro del padre e gli occhi di un bambino hanno imparato a riconoscere i giochi di luce e ombra sul vetro in frantumi. Magia vera - bianca, pulita, multicolore e combattiva - quella che nasce da un’illuminazione tanto razionale quanto viscerale, quella di occhi bene aperti sul mondo. Mondo di mondi ogni volta in metamorfosi, reinventati e riplasmati in dilatazioni costruttive dallo scultore, dal pittore. Da Walter Tacchini”.
In concomitanza con la presentazione, i visitatori avranno l’opportunità di ammirare le opere di Tacchini esposte presso il MAP - Museo Arti e Paesaggi nella suggestiva Torre Obertenga, accanto al luogo dell’evento. Sarà inoltre possibile scoprire insieme a quelle di Tacchini le maschere del Museo Castiglioni di Varese, sempre visitabile, che offrono uno spaccato sull’affascinante ricerca dell’artista tra antropologia e scultura. Un appuntamento imperdibile per chi desidera approfondire l’universo di Walter Tacchini e il suo instancabile contributo all’arte contemporanea.
"Arcola ha da sempre nutrito un forte legame con l'arte e la cultura, un legame che nel tempo si è trasformato in impegno concreto per far brillare il nostro territorio, mettendo in luce in modo creativo le proprie peculiarità - commenta il sindaco di Arcola Monica Paganini - e abbiamo trovato nel lavoro di Walter Tacchini un'alleanza perfetta, capace di trasformare uno spazio pubblico nel luogo dove l'arte si fonde con la quotidianità.
Presentare il volume a lui dedicato nella nostra sala del Castello è la chiusura simbolica di un cerchio: proprio qui Walter ha realizzato le pitture murali che hanno arricchito l'ambiente istituzionale, dando vita a una decorazione che non è solo estetica, ma che racconta storie di emozioni e riflessioni. L'artista, con il suo linguaggio potente ed evocativo, ha trasformato lo spazio in un luogo di dialogo visivo, dove ogni dettaglio parla di un passato che si intreccia con il presente.
A questa grande opera si è aggiunta la realizzazione di una scultura destinata al cortile dell’Istituto Secondario di Primo Grado 'Bastreri' di Arcola, un gesto che, oltre a essere un dono tangibile, rappresenta un messaggio forte e positivo per le nuove generazioni, invitandole a guardare l'arte come una compagna di viaggio.
La mostra ARCHETIPI DANZANTI al MAP di Arcola tuttora in esposizione
A coronare questa proficua collaborazione, abbiamo dato vita a un museo temporaneo, il MAP (Museo Arti e Paesaggi) all’interno della Torre Pentagonale, che ospita le maschere di Walter Tacchini accanto a quelle del Museo Castiglioni di Varese, creando un dialogo tra le culture, le tradizioni e le innovazioni artistiche. Un progetto che ha reso tangibile la bellezza dell'arte, mettendola a disposizione della comunità e permettendo a tutti di entrare in contatto con la forza creativa che da sempre anima il lavoro dell'artista".
Nato nel 1937 a Romito Magra, frazione di Arcola (SP), Walter Tacchini è un artista unico nel suo genere. Scultore e pittore prolifico da oltre sessant’anni, predilige legno e ceramica per realizzare opere che fondono astrazione e figurazione in una sintesi originale. Docente per trent’anni all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha esposto in Italia e all’estero, collaborando con protagonisti come Hélène de Beauvoir, Albert Diato e Armand Gatti, con cui ha esposto al Centre Pompidou di Parigi. Artista poliedrico, ha contribuito al cinema e al teatro con il design di costumi e maschere, sempre in trasformazione. Impegnato nella sostenibilità ambientale e nel sociale, il suo lavoro riflette una visione straordinaria, capace di rendere contemporaneo l’ancestrale (stele preistoriche della sua Lunigiana in primis).
Come scritto dalla critica Debora Ferrari, nelle sue opere si colgono “radici, tempo, luce, spazio, divino e sentimento.” Recentemente ha esposto a Como, Varese e presso il MAP_Museo Arti e Paesaggi nella Torre Pentagonale di Arcola, consolidando il suo percorso come maestro capace di coniugare tradizione e innovazione.