Hélène ha deliberatamente ritrovato l’ingenuità dei primitivi
che iscrivevano i loro universi su superfici piane;
ma in questo spazio immaginario, liberato dalle leggi della prospettiva,
lo schizzo di un fiore, di un cavallo, di un uccello, di una donna, evocano
la realtà.
HELENE DE BEAUVOIR
COLORE: LINGUAGGIO DEI SOGNI
Mostre e incontri a Riccò e
Castè (SP) dal 22 agosto 2020, ingresso libero
Liguria Vintage-Corte
Paganini-Locanda del Podestà
Hélène, la
minore delle due sorelle De Beauvoir, che, insieme
a Simone, ha saputo dimostrare come il “secondo sesso” non sia secondo a nessuno anche nel campo
dell’arte. La sua carriera di pittrice, nell’unità della visione del sogno che
sa in quali toni inquadrare la realtà e quali colori per liberarla, si è divisa
fra Goxwiller in Alsazia e in Liguria a Trebiano in Val di Magra (SP).
Per la prima volta verrà esposta una collezione di opere (la maggior parte inedite) realizzate nel periodo del suo soggiorno a Trebiano, dagli anni 70 fino al 2001, che testimoniano l'amore per questo territorio e l'amicizia con un altro prezioso artista, Walter Tacchini. Nelle sale dello showroom, accanto ai mobili trasformati dagli artisti che collaborano, le grandi tavole spiccano coi loro colori intensi e le forme quasi oniriche ma sempre debitrici del paesaggio di Monte Marcello e Fiume Magra, così come del vissuto con le persone e gli altri artisti e scrittori.
Per la prima volta verrà esposta una collezione di opere (la maggior parte inedite) realizzate nel periodo del suo soggiorno a Trebiano, dagli anni 70 fino al 2001, che testimoniano l'amore per questo territorio e l'amicizia con un altro prezioso artista, Walter Tacchini. Nelle sale dello showroom, accanto ai mobili trasformati dagli artisti che collaborano, le grandi tavole spiccano coi loro colori intensi e le forme quasi oniriche ma sempre debitrici del paesaggio di Monte Marcello e Fiume Magra, così come del vissuto con le persone e gli altri artisti e scrittori.
“Ebbi
modo di conoscerla nell’estate del 1971 -scrive Walter Tacchini- con la sua grazia e dolcezza,
la sua tenacia e volontà, con la sua arte. (…) Dalla tranquilla Goxwiller
all’assolata stanza di Trebiano, le sue tele si colorano di Mediterraneo, di
Val di Magra; quasi un profumo d’erbe, di sole, di mare che stimoli l’istinto
al piacere di esprimersi nel modo che solo i maestri del colore conoscono:
farti respirare quel profumo, farti godere di quel piacere! Hélène protagonista
del suo tempo: il femminismo non mai esasperato (fondò a Strasburgo la Casa per
aiutare le donne vittime di violenza coniugale); l’impegno anche politico sui
grandi temi della pace, dell’uguaglianza; la continua ricerca del nuovo non
fine a se stessa, ma per valorizzare nel nuovo la propria identità e la propria
testimonianza di donna”.
La
mostra, resa evocativa nel senso dell'ispirazione della de Beauvoir anche
grazie a un video di Rosanna Rotondi, è accompagnata da una plaquette
in limited edition curata da Debora Ferrari -che ne fa una lettura
critica- per la collana della sua casa editrice Trarari TIPI.
"Hélène
mette tutta la sua forza in questi acrilici fluidi e perentori -scrive la Ferrari - che non lasciano
adito a fraintendimenti, assoluti, assertivi ancor più perché celati da colori che
solitamente chiamiamo pastello, ma che nelle sue opere diventano imponenti come
foglia oro. Ancora una volta non è la realtà oggettiva a prendere spazio nella
pittura, ma quella soggettiva dell’autrice; ancora una volta non è l’occhio a
captare il mondo ma il cervello, radiotrasmittente di energia in entrata e
uscita; cosa che avevano fatto i divisionisti e lei espande in grandi aree di
colore dal perimetro ben delineato, dall’esito primitivo e già al futuro".
Inaugurazione
allo showroom di Riccò a partire dalle ore 17 del 22.8 con presentazioni dei curatori e
visita guidata; a seguire si sale a Casté per visitare l'altra parte di
mostra in Corte Paganin e alla Locanda del Podestà dove si potrà vedere
anche il video di Rosanna Rotondi (“Il mondo cromatico di Hélène de Beauvoir
è totalmente evocativo -scrive - allusivo e descrittivo della sua “voce
interiore”, come la chiamava Kandinsky, cioè quella urgenza dell'espressione
che si trasforma in gesto pittorico, grafico e cromatico che nei suoi dipinti
si ravvisano paesaggi, cieli, fiori, colori e suoni che ha visto e udito nei
luoghi da lei frequentati"), ascoltare la voce recitante dell'attrice Jole
Rosa e le panoramiche musicali astratte di Samarpan, cena su
prenotazione.
"Il
rinnovamento fatto negli anni dell’antico Borgo di Castè, le attività di design
e arte svolte nello showroom a Riccò, gli appuntamenti culturali susseguitisi
numerosi negli anni - spiega Marco Natale - vogliono dar forza e voce a una
coralità territoriale che parla di artigianato, di industria, di turismo, di
arte, senza sosta, nella bellezza di questa terra ligure. E’ per questo che ho
sempre amato creare legami, conoscere, connettere aspetti ed esperienze, per
testimoniare un grande vissuto storico e dare futuro a chi ci vive. L’incontro
con Crastan e con Walter Tacchini mi ha confermato questo vincolo di bellezza e
l’eredità di Hélène de Beauvoir ci dona consapevolezza del passato e forza nel
presente”.
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