martedì 19 marzo 2024

PINA TRAINI: LE DONNE, LA STORIA, L'ARTE

PINA TRAINI 70 anni di pittura: protagoniste le donne

Commento musicale Francesca Caccini, Danza

Nell’imminenza dei suoi 89 anni Pina Traini porta a compimento il ritratto di Malala Yousafzai festeggiando il 70° della sua attività di pittrice e una nuova giovinezza artistica iniziata 9 anni fa: più di 60 quadri dedicati alle Donne che hanno fatto la Storia. Un grande lavoro sempre condotto in profondo e senza misure, riconosciuto per la sua originalità da un articolo a tutta pagina su “La Prealpina”, il quotidiano della città in cui vive dal 1978, Varese.

Pina Traini, Malala Yousafzai (2024)

Ma la sua storia ha inizio altrove il 19 marzo 1935, in un piccolo paese dell’allora provincia di Ascoli Piceno, Ponzano di Fermo, in una casetta di mezzadri costretti fin da bambini a una dura fatica sui campi che, trasferitisi poi a Monte Giberto, cercano una vita migliore per la figlia sostenendola fino alla maturità magistrale, costringendola tuttavia, secondo le tristi abitudini del tempo, a non poter sviluppare il suo talento artistico in un liceo o in un’accademia al di fuori dall’entroterra marchigiano. La ragazza porta a compimento i suoi studi ma non dimentica la lezione fondamentale appresa dalla giovane zia materna Linetta, che le aveva insegnato a disegnare a carboncino nascondendosi con lei per evitare l’eredità della vanga e della zappa (ci riuscirà).

Pina Traini nel 1964 e nel 2016 (foto quest'ultima di Roberto Molinari)

La pittrice diventa maestra elementare e per quarant’anni educa alla creatività e all’amore per la cultura centinaia di alunni fra Marche e Lombardia (fra questi anche il giovanissimo Neri Marcoré). Senza mai tralasciare la pittura, sempre vissuta quale espressione di riscatto, decisamente figurativa e con protagonista assoluta la donna.

Ha scritto la critica d’arte Debora Ferrari: “Dagli anni Cinquanta a oggi si può dire che Pina Traini abbia coerentemente continuato a scolpire su tele e tavole un unico grande monumento alla donna.” (dal catalogo edito da TraRari TIPI). Uniche eccezioni: io e mio fratello Luissandro (suoi figli, cresciuti con lei e i nonni materni) e il nipote Giacomo.

Pina Traini, Donne (1973) e Ha la mia tela (1985)

La matrice dei suoi quadri, almeno fino ai più placidi anni ’80, è sofferta e accompagna le durissime lotte delle donne di quegli anni che è bene non dimenticare mai. C’è un mondo al maschile che non le perdona il fatto di essere autonoma e bella, tutta una congerie negativa da risolvere, se non nella vita, almeno nell’arte. E poi in tutt’e due. Come avrebbe suggerito alla nipote Sophie (che ha ereditato il dono del disegno dalla nonna): “Chi meglio di una donna?”.

Pina Traini, 2000Donne2000: contro il femminicidio (2023), fronte

Chi meglio di una donna che a 80 anni, come ha scritto nell’articolo un giornalista del calibro di Paolo Grosso, “decide di condividere la sua storia con quella delle grandi protagoniste dell’emancipazione del passato. Scocca allora la scintilla che la spinge ad abbandonare tele e spatola - tecnica già di per sé tutt’altro che facile - per approcciare tavola di compensato, bomboletta spray, collage (anche di sacchetti presi dalla spesa al supermercato, packaging o altre carte riusate più che riciclate) e unire in simbiosi il tutto col suo disegno a volte scolpito nei minimi dettagli, altre quasi evanescente”. Specie ora che non esce quasi mai di casa, dopo il Covid e un tumore vinto, ma che le ha fatto perdere un seno.

Pina Traini, 2000Donne2000: contro il femminicidio (2023), retro

Nella fotocomposizione in alto alcune delle sue opere più recenti. A partire dall’alto e procedendo da sinistra a destra: Penelope, Lisistrata, Ildegarda di Bingen, Trotula, James Miranda Barry, Bettisia Gozzadini, Maria Gaetana Agnesi, Rita levi Montalcini, Alda Merini, 2000Donne2000: contro il femminicidio, Olimpia de Gouges, Ginevra, Come Artemisia Gentileschi, retro di un Autoritratto, la pittrice al lavoro nel suo salotto, retro di 2000Donne2000, Coco Chanel, Sofonisba Anguissola, Amazzoni, Corinna di Tanagra, Saffo, Gaspara Stampa, Matilde Serao, Ursula von der Leyen.

Pina Traini, Francesca Caccini (2022)

Il ritratto di Maria Gaetana Agnesi insieme a quelli di Francesca Caccini, Rosalba Carriera e Ildegarda di Bingen saranno esposti durante la prima serata della rassegna IN_AUDITA MUSICA, curata dalla musicista Chiara Nicora e dedicata alla riscoperta delle armonie delle grandi compositrici.

La cavalcata tumultuosa delle sue Amazzoni è sempre viva in cuore, occhi e mani di questa giovane ottantenne.

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