Mi piace ricordare come le
strisce pedonali portano a un’opera di Marcello Morandini due volte aerea.
Bisogna avere i piedi ben
piantati per terra per saper volare.
Commento musicale Luciano Berio, Points on the curve to find...
Bisogna trovare la musica
giusta per ogni sua composizione in bianco e nero.
La tastiera del suo
personalissimo pianoforte ora vuole il Continuum di Ligeti,
ora sente Fratres di Arvo Pärt intepretato da Keith Jarret.
Inseriamo i visitatori come
note perché abbiamo a che fare col pentagramma di un architetto.
La doppia chiave
interpretativa è una sedia dai capitelli ionici come la filosofia, dove riflettere
nel colore dei sogni.
La razionalità degli assi cartesiani nasce da un sogno
per diventare vortice.
Gli stessi vortici da
prospettive diverse fanno il quadro di una situazione in continuo divenire.
Grazie all’arte possiamo
scaturire dall’Orizzonte degli Eventi direttamente sul ponte dell’arcobaleno e
dare un colore a ogni lettera, al quadro di ogni singola, metrica emozione
delle nostre parole.
Mettersi in gioco allora
sono carte dai semi giganti, una partita di scacchi assente dove l’artista ha
già fatto la prima mossa.
Scacco matto.
Marcello Morandini (qui in una foto tratta da ArtsLife) è uno dei protagonisti dell’arte italiana e internazionale. Quest’anno ricorre il 50° della sua prima esposizione alla Biennale di Venezia. Una sua personale, Marcello Morandini. La materia dell'arte: il progetto, curata da Fabrizio Parachini, è ora in corso a Palazzo Parasi di Cannobbio (fino al 21 ottobre)
Le foto di Luca Traini e Debora Ferrari sono
state scattate durante la mostra Siamo forma, siamo colore, curata da Alessandra Redaelli, alla Galleria Punto Sull'Arte nell'ambito della Varese Design Week 2018.
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