Commento musicale Giacinto Scelsi, Le réveil profond (1972)
Devo
chiedere al cigno se è stato Apollo a far scaturire quell’acqua con un
graffito. Dinamica e immota, i bordi taglienti come una ferita interiore nel
vero composto di ossigeno e idrogeno, che riflette.
Quale
Apollo? Quale Ermes? Quali bagnanti? Il gioco è sospeso.
Il
pesce è un arbitro muto. Osserva quel tanto che basta gli dei o gli uomini
sorgere da onde di pietra, immemori che ogni altare sorge da un sostegno
liquido.
Nota come
la scala, come i piccoli pilastri poggino saldi sul fondo di una piccola
piscina. Tu, se sali, hai la possibilità concreta di passare oltre il fantasma
di una porta.
Testo e foto di Luca Traini
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