“Distrazione” mi
ricorda dei e dee
“Dis et deabus” a cui
si è tratti
Dalla quotidianità al
cielo
Divisi in due:
Tu che vivi e ti
distrai leggendo
Tu che leggi e ti
distrai vivendo
Ti alzi con i piedi
ben in terra
Torni a radici più
forti volando alto
Dimentichi di fare e
fai poesia
Ti distrai per un
volto caro da un’idea
E il tuo amore
descrive più forte la sua danza
Dentro e oltre i
margini del foglio bianco.
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