« O tu che sei il più eloquente dei Romani,
quanti sono e ce ne furono, Marco Tullio,
quanti ce ne saranno negli anni a venire,
ti rende un grandissimo ringraziamento Catullo
il poeta peggiore di tutti,
tanto il poeta peggiore di tutti,
quanto tu l'avvocato migliore di tutti. »
Catullo, A Cicerone (Carre 49)
(www.vaevictis.lat)
NICK NAME PROFILO
CICERO tuttologo
ATTICO telefono
amico
CRASSO bastardo
dentro ricco fuori
KAESAR 40enne
insoddisfatto
KAISER hacker
teutone
CZAR hacker
scita
OTTAVIANO the
boss
MARCANTONIO marcantonio
CLODIO the
tribune
CLODIA lesbia
bsx
CATULLO odiamoamoodio
CLEOPATRA faraona
ULISSE ALLA CONQUISTA DI TROIE stallone
CLITONNESTRA adultera
GIULIA Iside
raver
ELENA Aphrodite
child
CATONE aspirante
suicida
SULPICIA poetessa
CARFANIA woman
in law
LALAGE rido
1 casino
FRANCESCO PETRARCA intruso
STANZE
FORUM: 4 chiacchere al centro di politica, affari,
attualità.
TERME: dove spogliarsi senza inibizioni.
QUADRIPORTICO CETRA: per chi ama la musica e le
muse.
FORUM
<CICERO> Attico
<CRASSO> dove? Suburra? Esquilino?
<CICERO> Attico non attico. Attico SI attici
NO
<CRASSO> asiano SI attico NO a sì? NO! ah ah
ah!!! :-D
<CICERO> Ignore
PUBBLICITA’
Ki sortirà?
ki? dalla Domus Aurea?
Per queste idi
in nomination: Asinio
Pollio,
Messalla Corvino, Cornelio
Gallo e la
divina Tacita Muta.
Tributa il
voto anche tu al MEGADELFO!
<KAESAR> azz, 40 anni! e ke ho conbinato?
MegAlex a 20 già distrutta Tebe, tebani skiavi pronto a conquistare mezzo mondo... :-(
<OTTAVIANO> no problem, pa': io già a 18 farò
ancora + kasino! :-)
TERME
<MARCANTONIO> Cleooooooooooo
<CLEOPATRA> bell’Anubone mio andiamo in prv.
ke cé Kaesar nel Forum
<MARCANTONIO> ok Kiss (:p)
<CLEOPATRA> no prv, Kaiser!
<CLEOPATRA> no prv, Czar!
<CLEOPATRA> insommaaaaa... niente chat
private: non è ancora tempo!!!
PUBBLICITA’
Mi sono fatta
Manio e anche Numasio:
cogli anche tu
l’attimo, contattami
al solito
numero orfico. ISIDE
QUADRIPORTICO CETRA
<CATULLO> :-(
<CLODIA> :-)
<CATULLO> :-)
<CLODIA>: :-(
<CATULLO>
<CLODIA> $
<SULPICIA> ciao Clò ciao Cat
<CLODIO> ciao
superbellaaaaaa
<CATULLO> ciao
<SULPICIA> raga, notizia
fantastika: non vado + con mio zio in campagna: resta a Roma x il compleanno!
<SULPICIA> così potrò vedere CERINTO
<CLODIA> ma sono troooppo felice :-)))
<SULPICIA> dai, celebriamo tutti questo
giorno, tanto più ora che giunge inaspettato!
<CLODIA> siiiiiiiiiiiiiiiiii :-D
<CATULLO> 1altra volta, Sulpi, oggi non sto
bene
<SULPICIA> Cat, kosé ke non va?
<CATULLO> ...
<SULPICIA> ?
<CLODIA> lascia xdere il poeta: ci siamo
lasciati.
<SULPICIA> di nuovo? ancora? e quante volte
fanno?
<CLODIA> !
<CATULLO> troppe, anke + dei baci.
TERME
<ULISSE ALLA CONQUISTA DI TROIE> cazzo voi
donne dovreste stare a casa a filare la lana come si faceva una volta, scopare
quando vuole il marito e giù a far figli. esse uscite azllora ditelo ke siete
troie no ke state a rompere i coglioni a noi uominoi dicendo ke avete lo stesso
diritto e tutte le altre cazzate del genere.CAPITOOOOOOOOOOOO :-O!!!!!!!!!!
<ELENA> ohè ma da dove 6 sbucato? 6 appena
uscito dal cavallo?
<CLITONNESTRA> guarda ke ti faccio fare la
fine di mio marito!
<LALAGE> ma ke 6 procio? ah ah ah ah ah ah
<CLODIO> tipe: tutte stasera alla festa di
Iside! :-)))
<CARFANIA> azz, stasera non posso: devo
preparare
<CLODIO> il garum?
<CARFANIA> scemo! No, devo preparare un
intervento in tribunale per domattina
<GIULIA> xò domani sera vieni al rave ke
faccio a Valle Giulia
<CARFANIA> se porto anche Mesia di Sentino e
Ortensia è un problema?
<GIULIA> ma skerzi? Siete troppo giuste! :-D
PUBBLICITA’
Finché vivi
splendi se puoi, ma poi,
prima di
morire, vieni da noi
“Pompeo pompe
funebri”: che altro vuoi?
<CATONE>: MALEDETTA PUBBLICITA’!
FORUM (Chat privata)
<CICERO> Insomma, io non sono l’uomo tutto
d’un pezzo che ho sempre detto di essere, anzi, mi sento a pezzi, mi tremano le
ginocchia, sono tutto un tremito, un sudore che penetra fino al midollo le mie
povere ossa: ho paura di Cesare, ho paura di Ottaviano, ho paura di Marco
Antonio. Ho paura perfino della mia ombra: temo che non mi sia più fedele
neanche lei. Cosa devo fare? Dove devo andare? Nessuno mi vuole bene!
Interferenza
<PETRARCA>: No! Cicero! No! Non puoi farmi questo!
Dissolvenza
<ATTICO>: Ragazzi, cerchiamo di darci una
calmata.
Nota Un grazie di cuore al
misterioso ULISSE ALLA CONQUISTA DI TROIE,
da me una volta incontrato in chat.
Questo inquietante pseudonimo (“nick name”), così prepotentemente omerico in
un contesto generalmente alieno da ogni forma di classicismo, ha ispirato al
sottoscritto la messa in Internet di alcuni personaggi della Roma
tardo-repubblicana (I sec. a.C.). Per i più famosi, dopo la mole di note con
cui ho già sommerso il lettore, rinvio a un qualsiasi dizionario storico
(troveranno così anche la motivazione dei loro “profili”, altra cosa importante
da dire di sé quando si entra in chat). Per gli altri darò succinti chiarimenti
biografici. Dopo aver ricordato che 1) le “stanze”
sono sezioni separate a tema, dove di norma si ritrovano chattatori che hanno
in comune determinati interessi (anche se uno, potete immaginare quale, prevale
su tutti); 2) prv, significa “in
privato”, quando si vuole dialogare con un altro su un canale accessibile solo
a due persone, un po’ come al telefono (no
prv= ti sbatto la cornetta in faccia); 3) ignore sta per “non mi interessa”; gli altri simboli, nell’ordine:
“sono contento”, “sono triste”, “volo alto”, “cuore-amore”, “picche/ti odio”,
“taglia corto”, “vedo tutto fiorito”, “erezione”, “vi trafiggo”. Ma passiamo ad
Attico, uomo tanto ricco quanto
generoso e colto, amico pazientissimo (era epicureo) del genio piantagrane di Cicerone, che lo sommerse di lettere.
Questa corrispondenza, che rivela il lato privato e decisamente antieroico del
grande oratore, fu ritrovata solo nel XIV secolo dal nostro Francesco Petrarca: ne rimase scioccato!
E, sempre riguardo ad Attico, il
gioco di parole di Crasso con attico (elemento architettonico) e attico (nel senso di “atticista”,
seguace del sobrio stile letterario di Lisia di Atene, contrapposto a quello
esuberante della scuola “asiana”, cui
era più legato Cicerone). Poi, la solita interruzione pubblicitaria. Viene
reclamizzata una versione romana del “Grande Fratello” (in greco Magadelfo). Ospiti della “Casa d’oro”:
due mecenati, un grande poeta (di cui non ci è rimasto quasi nulla), una dea
dei morti a cui Giove aveva strappato la lingua. Seguiranno altri due spot. Uno
hard, con protagonista l’amatrice esoterica Iside
(nome di una dea egizia molto venerata anche a Roma), da contattare con un
numero telefonico orfico (magico,
legato ai misteri religiosi di Orfeo, di Dioniso), che ha già avuto
interessanti esperienze con i primi nomi propri tramandatici in latino scritto (Manio e Numasio). L’altro, di una fastosa ditta di pompe funebri, che
sfrutta anche l’inizio di una nota canzone tardoantica sull’argomento (e fa
arrabbiare Catone l’Uticense, morto
suicida). E dopo la morte, ancora l’amore: quello fra Antonio (il generale che verrà sconfitto dal più giovane Ottaviano) e Cleopatra (che stava prima col padre adottivo di Ottaviano, Cesare, quello che a 40 anni si
lamentava di non aver combinato niente, mentre Alessandro Magno... non
sembra “Beautiful”?). Il contrastato amore fra il poeta Catullo e Clodia (sorella
del contestatore Clodio, tribuno
della plebe), relazione finita malissimo. Contrariamente, spero, a quella fra
la poetessa Sulpicia, delicatissimo
fiore, e il suo Cerinto. Quindi,
passando dai sentimenti alla sauna, un tosto gruppo di donne sbeffeggia
l’ennesimo moralista frustrato e segue il nostro Clodio, più simpatico e
scapestrato. Poi: due eroine poco amate da Omero, un’amica di Orazio (“Lalage che dolce parla e anche ride”),
una donna “impegnata” (Carfania,
luminoso esempio di libertà al femminile valido anche oggi, come pure Mesia di Sentino e Ortensia), la figlia allegra di un imperatore freddo (Giulia, figlia di Ottaviano Augusto).
Luca Traini (2004)
VIRGILIO POST
Anime
che si drogano (bucolica 2004)
Nota Poemetto
in endecasillabi ispirato all’opera del sommo Virgilio, al caro "Bacco in Toscana" di Francesco Redi, ma anche e
soprattutto al delizioso testo scientifico di Giorgio Samorini “Animali che si
drogano”, a cui dedico questo lavoro, in buona parte trasposizione in versi del
suo libro (di cui consiglio viva-mente la lettura). Protagonisti: due pastori
stile “on the road” che portano gli stessi nomi dei loro antenati greco-latini:
Titiro e Melibeo (anche se in origine è stata forte la tentazione di tradurli
in inglese: Mark Freetup & Luke Soundcow).
LEOPARDI o LA TRISTEZZA DI ESSERE ANIMALI
Odio la Natura
Perché mi fa crepare.
Odio carne e verdura
Perché dovrei mangiare?
Vorrei essere un minerale
Un neutrino che non ha un cazzo da fare
Passare miliardi di anni senza pensare
Restare niente senza creare e star male.
E invece ti tocca mangiare
E ti piace pure
Ti piacerebbe farlo bene prima di morire
E mica solo per l’Expo di Milano
Anche per dopo
E magari a lungo
Quanto miliardi di miliardi di neutrini
Vivere mangiare e stare bene
Avere tempo anche per l’Arte
Che magari ti dà anche da mangiare
E Magari anche da bere – e bene
Quando devi scrivere
Quando non ci riesci e guardi fuori
Guardi un cielo che non ti fa incazzare
Ma sole, luna, galassie e neutrini che non vedi
Ma senti che sono quelli giusti
Diventi un CERN
Sei pronto ancora una volta a scontrare
Tutti gli atomi di Stronzio.