domenica 23 dicembre 2012
venerdì 21 dicembre 2012
UN FILM PER LA SERA DEL 21.12.12: DUBBI APOCALITTICI
Da CINEQUANONline del 21.12.12
Pasolini? Porcile o Teorema? Divorati dai maiali, dopo aver fatto shopping e letto Spinoza o viceversa? Seppellendosi vivi previo ascolto del Requiem di Mozart? O tutti nel deserto e nudi con un grido a cui segue la parola “fine”?
Hai visto su MyMovies se lo danno a Cisternino e dintorni, pare che lì ci si salvi?
Infatti danno Tutto tutto niente niente a Ostuni, Martina Franca e Alberobello e Il mio peggiore Natale a Grottaglie.
La grande abbuffata di Ferreri, che faceva l’attore in Porcile? Mangiare e bere fino a scoppiare a Parigi riflettendo sulla Dialettica dell’Illuminismo: Passione laica un po’ sadiana un po’ all’amatriciana?
E lì, in Francia, in Linguadoca, a Bugarach, altro posto dove forse salvarsi il culo, c’è un cinema?
Hai visto su MyMovies se lo danno a Cisternino e dintorni, pare che lì ci si salvi?
Infatti danno Tutto tutto niente niente a Ostuni, Martina Franca e Alberobello e Il mio peggiore Natale a Grottaglie.
La grande abbuffata di Ferreri, che faceva l’attore in Porcile? Mangiare e bere fino a scoppiare a Parigi riflettendo sulla Dialettica dell’Illuminismo: Passione laica un po’ sadiana un po’ all’amatriciana?
E lì, in Francia, in Linguadoca, a Bugarach, altro posto dove forse salvarsi il culo, c’è un cinema?
E che fai, ti rivedi per l’ennesima volta Fahrenheit 451, senza leggere niente perché è proibito? Riscaldarsi al falò della tua biblioteca dopo che un profeta si è mangiato il tuo libro preferito e ha la bocca dolce come il miele? La favola della api di Mandeville? Come dire: sei nato dopo la Rivoluzione Industriale, sei nel pieno di quella Digitale? Cazzi tuoi!
Allora, Guida galattica per autostoppisti o Wall-E? Wall-E anche perché mi ricordo di un’avventura di Paperino, Paperone e Archimede sulla macchina del tempo che si salvano all’ultimo secondo prima che la luna collassi sulla terra. (...)
Allora, Guida galattica per autostoppisti o Wall-E? Wall-E anche perché mi ricordo di un’avventura di Paperino, Paperone e Archimede sulla macchina del tempo che si salvano all’ultimo secondo prima che la luna collassi sulla terra. (...)
martedì 11 dicembre 2012
UNA NUOVA PREZIOSA ANTOLOGIA DI POESIA GRECA
M’innamorai della storia bizantina a 14 anni
leggendo la prefazione di un libro su Carlo Magno. Si parlava di iconoclastia e
iconoclasta sono rimasto, pur adorando l’arte, pur amando un mondo così diverso
dal mio come quello di Bisanzio, anche perché erano in troppi a disprezzarlo
senza prendersi la briga di conoscerlo. Così diverso, complesso, così
entusiasta e disperato nella ricerca di un compromesso tra passato e presente.
Noi, e gli antichi, e domani che fare? Il potere della lingua greca divenuta un
classico, il potere del cristianesimo fatto istituzione, il potere degli
imperatori romani senza più Roma: poche altre culture hanno esplicitato con
tale passione questo vincolo affascinante e terribile dell’uomo “animale
sociale”. Il potere di quanto continuiamo a chiamare “poesia”
senza sapere esattamente che diavolo sia, qui ricerca di metro e misura di una
ragione politica, “politica” nel suo senso più ampio, cosmologico, sogno di
continue rinascite, che, nella sua eccezionale diversità dall’oggi, costituisce
un formidabile pungolo per tutte le nostre amate – e da me in primo luogo -
illusioni romantiche.
Il
testo di Francesco Tissoni nella mia libreria al fianco de “La letteratura
bizantina” di Salvatore Impellizzeri e di “Bisanzio nella sua letteratura” di
Umberto Albini ed Enrico V. Maltese.
Bisogna piuttosto, finché viviamo, compiere opere degne di canto
Trifiodoro, La presa di Ilio
Ma io, avvolto in una nube, erro da un posto
All’altro, nulla avendo di quel che bramo, neppure in sogno
Gregorio di Nazianzo, La vita umana
Fantasmi, ombrose parvenze, che dimoran nei templi dall’alto soffitto –
Hanno indosso questo fumo invece di abiti veri
Eudocia Augusta, Storia di San Cipriano
Sua lancia era la bocca impetuosa, sua spada la parola, suo scudo la
voce,
queste parole emettendo dalla bocca ispirata
Nonno di Panopoli, Dionisiache
Gli occhi incitano la mente al profondo: e l’arte
Con i suoi colori riesce a guidare la preghiera del cuore
Agazia Scolastico, Per l’immagine di un arcangelo, a Plate
Ottima è l’arte del calzolaio.
E’ simile a quella di Paolo, l’apostolo sommo
Teodoro Studita, Ai calzolai
Tu che inclinasti i cieli nell’ineffabile tua incarnazione;
io bacerò i tuoi piedi incontaminati
e di nuovo li detergerò con i capelli del mio capo
Cassia, Idiomelo della peccatrice
Quando io, Cometa, trovai i libri di Omero
corrotti e privi di interpunzione,
li restaurai interpungendoli con arte
Cometa, Epigramma
Se tu volessi, Cristo mio, sottrarre qualcuno
fra i pagani dalla tua minaccia
per me dovresti salvare Platone e Plutarco
Giovanni Mauropode, Per Platone e Plutarco
C’era la città, c’era l’esercito, c’era anche un duplice muro
all’interno,
ma veramente nulla è più debole degli uomini.
Giovanni Geometra, Epitafio per Niceforo Foca
L’amore per quell’antica Atene un tempo famosa
Compose questi versi scherzando con le ombre
Michele Coniata, Lamento sulla perduta gloria di Atene
Sii, Maometto, benigno a tutti gli uomini
Eccelsi per la loro virtù
Francesco Filelfo, A Maometto, gran Signore e grande Emiro
dei Turchi
“Museo dalle mille sale, la poesia bizantina accoglie
esclusivamente visitatori pazienti, che di quella irriducibile varietà non
soltanto accettino i risultati, ma cerchino le ragioni intime, addentrandosi
nei laboratori delle diverse tradizioni artistiche e di sempre nuove esigenze
di comunicazione. La ricognizione dei generi e la classificazione formale di
tanti e tanto differenti prodotti - dall'epos mitologico all'epigramma
cristiano, dal carme ecfrastico all'encomio storico-epico, dall'innografia
all'omiletica in versi, dall'erudizione al romanzo etc. - esige dal lettore un
accostamento laborioso: ma poi gli consegna voci autentiche, che sanno ancora
parlare di ambizioni letterarie e di sentimenti vivi, di esperienze, di
significati e valori.”
Francesco Tissoni, Mille anni di poesia greca Antologia dai secoli V-XV
mercoledì 5 dicembre 2012
MoMA New York TRIBUTE Neoludica Game Art Gallery
MoMA New York TRIBUTE
14 artisti per 14 videogiochi acquisiti dal museo americano
con Game Art Gallery Game Art Camp a GAMELAND
anche momenti di approfondimento su percorsi culturali e formativi,
dal 21 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, Villa Camperio, Villasanta (MB)
Dal 21 Dicembre 2012 al 6 Gennaio 2013 GameSearch.it porta la storia e la cultura del videogioco aVillasanta, nelle splendide sale espositive di Villa Camperio, edificio risalente al XVII° secolo.
Ospiti speciali per questo decimo evento targato GameSearch.it le opere artistiche proposte da noi Game Art Gallery(r) che, dopo la 54° Biennale di Venezia, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano e dopo la Games Week, arrivano a Villasanta.
I ragazzi di GameSearch.it sono partiti nel Giugno 2010 con una serie di iniziative itineranti volte a mettere in luce il lato creativo e culturale del videogioco, uno strumento di espressione entrato nelle case degli italiani già da diversi decenni, oggi oggetto di studio in corsi universitari e professionali, ma talvolta ancora al centro di critiche e accesi dibattiti.
Il GameLand byGameSearch di Villasanta propone un percorso storico pensato per appassionati e non, che (attraverso cartelli esplicativi, filmati, vetrine con all’interno alcuni dei cimeli videoludici più importanti di sempre) parte dagli anni ’40 e arriva fino ai giorni nostri.
A corredare il tutto non possono mancare diverse postazioni retrogame per provare gratuitamente i titoli che hanno segnato intere generazioni!
l'invito alla mostra con le opere di Game Art Gallery, omaggio a Gran Track 10 di Atari...in zona Monza non poteva mancare! |
Chi saranno gli artisti? Samuele Arcangioli coi ritratti ai creatori, Massimo Giuntoli con opere sul gioco, Giacomo Giannella di Streamcolors, art director, con i suoi ‘Giganti’ (Tributo ad Assassin’s Creed e a Ico), Filippo Scaboro che realizza opere d’arte sui videogiochi utilizzando floppy disk, Paolo Della Cortefotografo di fama internazionale, Gabriella Parisi stilista e videomaker con accessori femminili ispirati ai videogiochi, Rosy Nardone (ricercatrice Università di Chieti) coi suoi gioielli eco SOS-tenibili , Luca Roncellache dipinge a olio pixel dopo pixel opere ispirate ai videogames, Marco Mendeni tra materia animazione e 3D, Momogoto coi suoi lavori di grafica, concept art di Cristian Scampini attivo in varie case di produzione videoludica (Ubisoft, Reply Forge, Dreamslair...), pittura videoludica con le favole raccontate in Pac-Man diDaniela Masera, Matteo De Petri e le sue creazioni in vetrofusione, Andrea Roccioletti con un’installazione interattiva e video.
La sorpresa sarà costituita dalle opere e dai videogiochi che il MoMa di New York ha recentemente acquisito: il pubblico di GAMELAND potrà godere a Villa Camperio delle scelte di uno dei più importanti musei al mondo! Gli artisti infatti hanno dedicato dei tributi ai 14 titoli acquisiti dal Museo di New York e si potranno vedere anche gameplay e i videogiochi. Il MoMa ha fatto un grande favore a tutti i sostenitori della portata culturale del medium videoludico: ha liberalizzato i videogiochi nei musei d'arte come parte di una collezione. Significativamente ha fatto anche una operazione concettuale: i videogiochi infatti sono già in tutto il mondo (ma su questo torneremo con un apposito articolo firmato da Debora Ferrari) ed è per questo che possiamo goderne anche qui. Con questa azione il MoMa sancisce un grande cambiamento -che va oltre il gesto di Duchamp: è il titolo che entra nella collezione, il codice, il design...ma l'opera, il videogioco, non è solo lì, è ovunque lo abbia un collezionista o un appassionatogamer.
Nel Game Art Camp, curato da Game Art Gallery insieme a E-Ludo, con Ambra Bonaiuto, Salvo Mica, Salvatore Fallica che si sono occupati anche di tutta la parte social e di comunicazione per i progetti portati avanti in questo anno, si incontrano opere ispirate ai videogames, opere che contengono una radice di game, opere di game e concept art, game photography, contest e tributi, con vari artisti. “Esporre le game art oggi è come rendere consapevoli i fruitori e i consumatori del medium videoludico di una grande rivoluzione artistica in atto, sia dal punto di vista degli autori che del pubblico - spiega Debora Ferrari, curatrice. Il XXI secolo avrà come carattere l'ARTEINMENT e siamo tutti protagonisti attivi di un veloce cambiamento di immersività delle arti”. Un ulteriore contributo critico, oltre a Debora Ferrari e Luca Traini, sarà dato da Andrea Peduzzi, giornalista che recentemente ha curato la tavola rotonda di critica videoludica indipendente all'interno del progetto 'Art (R)Evolution di Assassin's Creed'.
punti di vista...alla Games Week (foto F. Scaboro) |
Il valore di NEOLUDICA Game Art Gallery(r) è quello di aver sdoganato, insieme ad AESVI e a enti accademici, l’arte dei videogames alla 54.Biennale di Venezia e di aver dato un respiro nazionale e internazionale alla Game Culture italiana a partire dal 2009 in ambienti sia artistici che scientifici, accademici e letterari, in fiere e convegni.
NEOLUDICA è una modalità di pensiero, di visione, di dialogo, di capacità di connettere epoche ed estetiche. E’ capire ed esprimere che il videogioco e l’arte che lo produce non è un’isola ma un arcipelago; è affondare la ricerca nelle premesse, nella storia, nella contemporaneità, per non lasciare nulla al caso; è collegare ambiti differenti tra ricerca-innovazione-filosofia-scienza-estetica-creatività per una consapevolezza di questo medium senza pregiudizi. Presente anche il ‘tappeto’ di Connessioni remote scritte da Luca Traini ed esposte alla Biennale 2011: una ‘rete’ che collega 70.000 anni di storia umana alla nascita del videogame. Saranno disponibili anche copie del libro edito da Skira ‘NEOLUDICA ART IS A GAME 2011-1966’ che è stato anche il catalogo della Biennale.
Connessioni remote, Luca Traini ()foto F. Scaboro |
“In poco più di due anni” dichiara Emanuele Cabrini, fondatore di GameSearch.it “siamo finalmente giunti alla decima tappa! A Villasanta faremo un evento di ben due settimane, e per questo ringraziol’Assessore alla Cultura Massimo Maria Casiraghi per aver creduto nell’iniziativa, per averci concesso le belle sale espositive di Villa Camperio dandoci modo di condividere con il pubblico la nostra passione.
Passione, quella dei videogiochi, che è sempre più in fermento: in tutta Italia si stanno moltiplicando le iniziative che tendono a mettere in evidenza il lato storico-culturale di questo mezzo. Tanto per citarne alcune penso ai VGH di GamesCollection, all’Archivio Videoludico di Bologna, alla Mecca del Videogioco o al più recente Vigamus di Roma: tutte ottime realtà che testimoniano la maturità di questo particolare mezzo di comunicazione e di espressione.
Ad ogni modo considero GameLand by GameSearch un’iniziativa altrettanto speciale: il nostro obiettivo non è esporre collezioni o impressionare gli appassionati. In realtà vogliamo rivolgerci anche a chi i videogame non li conosce, o magari a chi ne ha una concezione negativa perché esposto solo al lato consumistico di queste opere. Vogliamo evidenziare che, sebbene i videogame sono nati per divertire, dietro a ciascuno di essi e a ciascuna console/computer ci sono storie di uomini, di incredibili idee, di intelligenza e creatività messe a disposizione di tutti.”
L’arte è in gioco!
You Cant' Stop, Massimo Giuntoli |
>> Info e materiali fotografici per articoli e recensioni: scrivendo a neoludica@gmail.com
GameLand by GameSearch è a Villasanta (MB) presso Villa Camperio, via Federico Confalonieri 55. INGRESSO GRATUITO.
Orari: nei giorni di apertura dalle 14.30 alle 18.45
Chiuso nei giorni 25,26,31 Dicembre; 1 Gennaio 2013.
WORKSHOP con Debora Ferrari e Luca Traini il 4 gennaio '13 dalle ore 14.30 [previa iscrizione in sede o a neoludica(at)gmail(dot)com]
www.neoludica.blogspot.it www.acartrevolution.com www.e-ludo.it
http://neoludica.wix.com/gameartgallery
http://neoludica.blogspot.it/2011/02/archetypes-and-landscapes-post.html
http://neoludica.blogspot.it/2011/02/archetypes-and-landscapes-post.html
NEOLUDICA
Dal 2009 all’avanguardia
The Art of Games Aosta 2009
http://daily.wired.it/news/cultura/videogiochi-in-bella-mostra.html
NEOLUDICA Art is a Game Biennale di Venezia 2011
NEOLUDICA Art is a Game Biennale di Venezia 2011
http://www.aesvi.it/cms/print.php?dir_pk=1204&cms_pk=1849
Assassin's Creed Art (R)Evolution Museo Leonardo da Vinci Milano 2012
Assassin's Creed Art (R)Evolution Museo Leonardo da Vinci Milano 2012
giovedì 29 novembre 2012
LOVE ADA LOVELACE
TEA 4 SOFTWARE'S THEA
Taglio, incollo, salvo e risolvo in cantO
Hardware fatti di trine e di merlettI:
È un software di sospiri che fa i contI,
Ada, uno, e quel che resta è sempre zerO.
L' endecasillabo binario prevede al termine di ogni verso le vocali O e I, che ricordano i numeri 0 e 1 della matematica binaria.
English translation: Salvatore Fallica
Binary Quatrain
I cut and paste, save and solve and sinG
Hardware made of silk and laceS:
A software of breaths calculateS,
Ada, one, and what’s left is always nothinG.
L’inventrice del software (1815-1852), della scheda forata per il computer da lei teorizzata sulla scia di quella per il telaio di Jacquard. Figlia del poeta George Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, racchiude già nella sua persona quella sintesi di arte e scienza che ha ispirato Game Art Gallery fin dalla prima mostra ad Aosta nel 2009. Dipinta su legno anche perché "tecnologia" deriva dalla radice "tek", ovvero, "intelaiatura di legno". Esposta a “Neoludica – Art is a Game” alla 54° Biennale di Venezia (http://neoludica.blogspot.it/).
L' endecasillabo binario prevede al termine di ogni verso le vocali O e I, che ricordano i numeri 0 e 1 della matematica binaria.
English translation: Salvatore Fallica
Binary Quatrain
I cut and paste, save and solve and sinG
Hardware made of silk and laceS:
A software of breaths calculateS,
Ada, one, and what’s left is always nothinG.
Margaret Sarah Carpenter (1793-1872), Ada Lovelace, 1836
L’inventrice del software (1815-1852), della scheda forata per il computer da lei teorizzata sulla scia di quella per il telaio di Jacquard. Figlia del poeta George Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, racchiude già nella sua persona quella sintesi di arte e scienza che ha ispirato Game Art Gallery fin dalla prima mostra ad Aosta nel 2009. Dipinta su legno anche perché "tecnologia" deriva dalla radice "tek", ovvero, "intelaiatura di legno". Esposta a “Neoludica – Art is a Game” alla 54° Biennale di Venezia (http://neoludica.blogspot.it/).
sabato 24 novembre 2012
LA DONNA DEL VAMPIRO Bela Lugosi secondo Carroll Borland
Man Ray, Yesterday Today Tomorrow, 1924
Sezione 9 Quadro III _ Bela Lugosi e Carroll Borland, "Mark of the Vampire", 1935
Carroll Borland in Mark of the Vampire (1935), regia di Tod Browning
[...]
Bela Lugosi e Carroll Borland in una pausa delle riprese di "Mark of the Vampire", entrambi ancora con gli abiti di scena.
Il divo, in piedi, in apparenza rivolto alla giovane attrice, sembra in realtà parlare più a se stesso. Carroll, seduta su una poltrona, si rivolge direttamente al pubblico: le sue parole sono tratte da un'intervista rilasciata a Richard Bojarsky nel 1980.
In mezzo a loro, un tavolino con una bottiglia e due bicchieri.
Lugosi
Il successo ha radici profonde
Come i cipressi
Di Dracula in Dracula
Di bara in bara
Carroll
Per me Dracula è Bela Lugosi e Lugosi è Dracula: non c'è alcuna differenza né separazione fra i due. Sostenendo che Dracula è una creazione di Lugosi non credo certo di denigrare Bram Stoker, ma se ripensiamo al Conte descritto da Stoker, non possiamo fare a meno di paragonare il suo volto a quello di Gengis Khan o di Arpad l'Unno: faccia rivoltante, piena di cicatrici, naso aquilino, baffi lunghi e spioventi, piccoli occhi di brace, sopracciglia folte. Il Dracula di Lugosi invece è discreto, pieno di fascino dalla punta delle scarpe sempre lucida ai capelli scuri e lisci, simili a quelli di Rodolfo Valentino. No, Lugosi non aveva bisogno di denti canini, di trucchi posticci, di sangue colante dalla bocca. In fondo le sue vittime lo cercavano per scoprire cosa mai si nascondesse dietro e dentro quel mantello avvolgente, turbinante.
Lugosi
Comincio a essere stanco
Di questa esistenza per bare
Prende la bottiglia e riempie i due bicchieri
Bevi un po' di questo distillato di albicocche
Le offre un bicchiere con la destra, ma lei neppure lo vede, continuando a fissare il pubblico
E' ungherese sai?
Come me
Beve il suo bicchiere
Sangue contadino
Spremuto e rispremuto nei secoli
Beve anche il bicchiere che aveva offerto a Carroll, poi accenna una canzone
"Timidi baci baci di fanciulla
Baci di bimba che sanno di nulla
Baci lunghi colpevoli innocenti
E doppi baci e baci lunghi e ardenti"
Fissa i due bicchieri vuoti
E' ungherese anche questa
Carroll
Quando girammo "Mark of the Vampire" c'era un episodio della sceneggiatura... Quell'episodio ricordo fu cancellato in fase di realizzazione. Nell'originale si raccontava la leggenda del Conte e di sua figlia, del terribile peccato di cui si era macchiato Dracula e che gli era costato l'impossibilità del sonno eterno: il rapporto incestuoso e lo strangolamento della figlia, che ero io. Un atto a cui il Conte aveva cercato di riparare sparandosi un colpo di pistola sulla fronte. Questo aspetto della vicenda non venne inserito e neppure accennato sullo schermo per ragioni di autocensura dovute al Codice Hays. Ma in questo modo il pubblico non poteva in alcun modo spiegarsi quel foro di proiettile sulla fronte di Dracula.
Lugosi
Mi ero sposato tre volte
E l'unico matrimonio americano
Era durato tre giorni
Poi sono resuscitato con la signorina Lilian Arch
Ha appena raggiunto la maggiore età
Sembra una bambina
Eppure ha scelto la nostra casa
Stregata naturalmente
Per volontà della Casa di Produzione
Ma il prato del giardino è di classico "chapparal"
La nostra bella erba californiana
Quella che d'estate
Baciata dal vento del deserto
Rinsecchisce e brucia
Una fonte ulteriore di luce per la casa
Come dice il Salmo?
"I giorni dell'uomo sono come l'erba
Ed egli fiorisce come un fiore in campo
Passa il vento e lui non è più
La sua casa non lo riconosce"
Eppure un vampiro parla di luce
Carroll
Il conte Dracula è una rappresentazione della morte: noi tutti abbiamo una inconscia pulsione nei suoi riguardi. Per molti, le donne in particolare, il vampiro incarna questo aspetto sotterraneo della nostra coscienza. Per le donne, guardiane e generatrici di vita, Dracula è un enigma oscuro, che possono superare solo essendone possedute.
Buio
[...]
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