M’innamorai della storia bizantina a 14 anni
leggendo la prefazione di un libro su Carlo Magno. Si parlava di iconoclastia e
iconoclasta sono rimasto, pur adorando l’arte, pur amando un mondo così diverso
dal mio come quello di Bisanzio, anche perché erano in troppi a disprezzarlo
senza prendersi la briga di conoscerlo. Così diverso, complesso, così
entusiasta e disperato nella ricerca di un compromesso tra passato e presente.
Noi, e gli antichi, e domani che fare? Il potere della lingua greca divenuta un
classico, il potere del cristianesimo fatto istituzione, il potere degli
imperatori romani senza più Roma: poche altre culture hanno esplicitato con
tale passione questo vincolo affascinante e terribile dell’uomo “animale
sociale”. Il potere di quanto continuiamo a chiamare “poesia”
senza sapere esattamente che diavolo sia, qui ricerca di metro e misura di una
ragione politica, “politica” nel suo senso più ampio, cosmologico, sogno di
continue rinascite, che, nella sua eccezionale diversità dall’oggi, costituisce
un formidabile pungolo per tutte le nostre amate – e da me in primo luogo -
illusioni romantiche.
Il
testo di Francesco Tissoni nella mia libreria al fianco de “La letteratura
bizantina” di Salvatore Impellizzeri e di “Bisanzio nella sua letteratura” di
Umberto Albini ed Enrico V. Maltese.
Bisogna piuttosto, finché viviamo, compiere opere degne di canto
Trifiodoro, La presa di Ilio
Ma io, avvolto in una nube, erro da un posto
All’altro, nulla avendo di quel che bramo, neppure in sogno
Gregorio di Nazianzo, La vita umana
Fantasmi, ombrose parvenze, che dimoran nei templi dall’alto soffitto –
Hanno indosso questo fumo invece di abiti veri
Eudocia Augusta, Storia di San Cipriano
Sua lancia era la bocca impetuosa, sua spada la parola, suo scudo la
voce,
queste parole emettendo dalla bocca ispirata
Nonno di Panopoli, Dionisiache
Gli occhi incitano la mente al profondo: e l’arte
Con i suoi colori riesce a guidare la preghiera del cuore
Agazia Scolastico, Per l’immagine di un arcangelo, a Plate
Ottima è l’arte del calzolaio.
E’ simile a quella di Paolo, l’apostolo sommo
Teodoro Studita, Ai calzolai
Tu che inclinasti i cieli nell’ineffabile tua incarnazione;
io bacerò i tuoi piedi incontaminati
e di nuovo li detergerò con i capelli del mio capo
Cassia, Idiomelo della peccatrice
Quando io, Cometa, trovai i libri di Omero
corrotti e privi di interpunzione,
li restaurai interpungendoli con arte
Cometa, Epigramma
Se tu volessi, Cristo mio, sottrarre qualcuno
fra i pagani dalla tua minaccia
per me dovresti salvare Platone e Plutarco
Giovanni Mauropode, Per Platone e Plutarco
C’era la città, c’era l’esercito, c’era anche un duplice muro
all’interno,
ma veramente nulla è più debole degli uomini.
Giovanni Geometra, Epitafio per Niceforo Foca
L’amore per quell’antica Atene un tempo famosa
Compose questi versi scherzando con le ombre
Michele Coniata, Lamento sulla perduta gloria di Atene
Sii, Maometto, benigno a tutti gli uomini
Eccelsi per la loro virtù
Francesco Filelfo, A Maometto, gran Signore e grande Emiro
dei Turchi
“Museo dalle mille sale, la poesia bizantina accoglie
esclusivamente visitatori pazienti, che di quella irriducibile varietà non
soltanto accettino i risultati, ma cerchino le ragioni intime, addentrandosi
nei laboratori delle diverse tradizioni artistiche e di sempre nuove esigenze
di comunicazione. La ricognizione dei generi e la classificazione formale di
tanti e tanto differenti prodotti - dall'epos mitologico all'epigramma
cristiano, dal carme ecfrastico all'encomio storico-epico, dall'innografia
all'omiletica in versi, dall'erudizione al romanzo etc. - esige dal lettore un
accostamento laborioso: ma poi gli consegna voci autentiche, che sanno ancora
parlare di ambizioni letterarie e di sentimenti vivi, di esperienze, di
significati e valori.”
Francesco Tissoni, Mille anni di poesia greca Antologia dai secoli V-XV
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