Man Ray, Yesterday Today Tomorrow, 1924
Sezione 9 Quadro III _ Bela Lugosi e Carroll Borland, "Mark of the Vampire", 1935
Carroll Borland in Mark of the Vampire (1935), regia di Tod Browning
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Bela Lugosi e Carroll Borland in una pausa delle riprese di "Mark of the Vampire", entrambi ancora con gli abiti di scena.
Il divo, in piedi, in apparenza rivolto alla giovane attrice, sembra in realtà parlare più a se stesso. Carroll, seduta su una poltrona, si rivolge direttamente al pubblico: le sue parole sono tratte da un'intervista rilasciata a Richard Bojarsky nel 1980.
In mezzo a loro, un tavolino con una bottiglia e due bicchieri.
Lugosi
Il successo ha radici profonde
Come i cipressi
Di Dracula in Dracula
Di bara in bara
Carroll
Per me Dracula è Bela Lugosi e Lugosi è Dracula: non c'è alcuna differenza né separazione fra i due. Sostenendo che Dracula è una creazione di Lugosi non credo certo di denigrare Bram Stoker, ma se ripensiamo al Conte descritto da Stoker, non possiamo fare a meno di paragonare il suo volto a quello di Gengis Khan o di Arpad l'Unno: faccia rivoltante, piena di cicatrici, naso aquilino, baffi lunghi e spioventi, piccoli occhi di brace, sopracciglia folte. Il Dracula di Lugosi invece è discreto, pieno di fascino dalla punta delle scarpe sempre lucida ai capelli scuri e lisci, simili a quelli di Rodolfo Valentino. No, Lugosi non aveva bisogno di denti canini, di trucchi posticci, di sangue colante dalla bocca. In fondo le sue vittime lo cercavano per scoprire cosa mai si nascondesse dietro e dentro quel mantello avvolgente, turbinante.
Lugosi
Comincio a essere stanco
Di questa esistenza per bare
Prende la bottiglia e riempie i due bicchieri
Bevi un po' di questo distillato di albicocche
Le offre un bicchiere con la destra, ma lei neppure lo vede, continuando a fissare il pubblico
E' ungherese sai?
Come me
Beve il suo bicchiere
Sangue contadino
Spremuto e rispremuto nei secoli
Beve anche il bicchiere che aveva offerto a Carroll, poi accenna una canzone
"Timidi baci baci di fanciulla
Baci di bimba che sanno di nulla
Baci lunghi colpevoli innocenti
E doppi baci e baci lunghi e ardenti"
Fissa i due bicchieri vuoti
E' ungherese anche questa
Carroll
Quando girammo "Mark of the Vampire" c'era un episodio della sceneggiatura... Quell'episodio ricordo fu cancellato in fase di realizzazione. Nell'originale si raccontava la leggenda del Conte e di sua figlia, del terribile peccato di cui si era macchiato Dracula e che gli era costato l'impossibilità del sonno eterno: il rapporto incestuoso e lo strangolamento della figlia, che ero io. Un atto a cui il Conte aveva cercato di riparare sparandosi un colpo di pistola sulla fronte. Questo aspetto della vicenda non venne inserito e neppure accennato sullo schermo per ragioni di autocensura dovute al Codice Hays. Ma in questo modo il pubblico non poteva in alcun modo spiegarsi quel foro di proiettile sulla fronte di Dracula.
Lugosi
Mi ero sposato tre volte
E l'unico matrimonio americano
Era durato tre giorni
Poi sono resuscitato con la signorina Lilian Arch
Ha appena raggiunto la maggiore età
Sembra una bambina
Eppure ha scelto la nostra casa
Stregata naturalmente
Per volontà della Casa di Produzione
Ma il prato del giardino è di classico "chapparal"
La nostra bella erba californiana
Quella che d'estate
Baciata dal vento del deserto
Rinsecchisce e brucia
Una fonte ulteriore di luce per la casa
Come dice il Salmo?
"I giorni dell'uomo sono come l'erba
Ed egli fiorisce come un fiore in campo
Passa il vento e lui non è più
La sua casa non lo riconosce"
Eppure un vampiro parla di luce
Carroll
Il conte Dracula è una rappresentazione della morte: noi tutti abbiamo una inconscia pulsione nei suoi riguardi. Per molti, le donne in particolare, il vampiro incarna questo aspetto sotterraneo della nostra coscienza. Per le donne, guardiane e generatrici di vita, Dracula è un enigma oscuro, che possono superare solo essendone possedute.
Buio
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