Commento musicale Jeahn Alain, Le jardin suspendu
Questa è la fine che, a breve, fanno i cancelli dell'uomo,
I muretti costruiti con cura.
Non è Angkor,
Non c'è Siddhārtha all'ombra di queste radici possenti.
Al di là delle crepe si cerca di ricostruire la Storia,
Oltre la lapide c'è il Museo di Clarence Bicknell.
C'era bisogno della passione di un genio per lo studio della lingua del futuro, l'esperanto, di un botanico innamorato del presente in apparenza eterno delle piante perché i giganti graffiti della Valle delle Meraviglie tornassero ad avere voce dal loro passato remoto, in riva al mare.
Il risultato della fatica monumentale di un uomo dai 55 ai 76 anni, dal 1897 al 1918 (la morte) sono 12718 calchi cartacei dal Neolitico all'Età del Rame, a quella del Bronzo. Lo stesso elemento della lapide che lo ritrae pensoso nel suo giardino con quanto ha svelato, addossato a una crepa.
Testo e foto di Luca Traini
Il dipinto che fa da sfondo al libro è di Angelo Zilio
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