TraRariTipi, Coltivando la luce, 2012 (c)
Ho fiducia nelle lampadine perché
ho esperienza delle candele.
Guardo il sole dando le spalle
all’ombra, perché tra cinque miliardi d’anni finirà. L’ombra, come il sole.
La tenebra un tempo solleticata
dalla luce della candela tremava. Perché stupirsi che l’ombra sia sfuggita a
Peter Schlemihl?
Fissata dall’invenzione di Swan e
di Edison, resta immobile, disponibile a una stretta di mano come a una
dissezione.
Ci sono amore, scienza, pigrizia
e speranza in questo vaso di fiori pieno di lampadine bruciate. Quale posto
nella differenziata per una luce omologata? Quale differenza col passato quando
la luce, passato il tramonto, tremava.
In principio le donne vissero la
luce elettrica come un trauma: il trucco adatto per singulti luminosi risultava troppo vistoso allo sguardo severo
del tungsteno. Vittoria apparente del genere maschile, ma la visione al
femminile avrebbe presto rinnovato il maquillage.
Poi c’è la luce dell’eterno che è
un altro discorso, nella fede che sia uguale per i sessi senza essere standard.
Farò
appello quindi a una nuova nettezza urbana per la mia coltura di luce.
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