Commento musicale Luigi Russolo, Ululatore
Tratto da
Un discorso sull’architettura futurista
italiana non può evitare i toni cupi. Il nitore ingannevole dei progetti di
Sant’Elia, l’iconoclastia gioiosa - a parole - di Boccioni furono spazzati via
dalla messe futurista di proiettili dell’Ansaldo.
“ZZZANG - TUMB - TUMB (280 COLPO DI
PARTENZA) SRRRRRR GRANG - GRANG (COLPO IN ARRIVO)”.
Corpi cineticamente in 1000 pezzi,
avanzata centrifuga dei brandelli verso l’ambiente saturo di iprite.
“ALTO UCCELLI CINGUETTANO BEATITUDINE
OMBRIE CIP - CIP - CIP BREZZA VERDE MANDRE DON - DAN - DON - DIN BEEE”.
Mattatoio: centripeto.
“URTO DI TUTTI GLI ANGOLI ACUTI”, troppi
angoli acuti (assalto alla baionetta). Dopo: groviglio di abbracci nelle
trincee zig - zag, linee ondulate, amate, intasate stronzi varie forme e
misure: orribile fetore di accademia, militare.
I padroni del vapore preferirono
investire dopo, sui loro cadaveri. E l’accademia, sempre lei, partorì monumenti
ai caduti in serie, statici, stitici.
Così i “PAESAGGI VERDI DI RABBIA”
furono timbrati uno per uno dal ministero della difesa.
Così il superuomo d’acciaio tornò suo malgrado all’Arcadia, come inutile concime.
Così il superuomo d’acciaio tornò suo malgrado all’Arcadia, come inutile concime.
E gli
uffici turismo alle cartoline... di Venezia.
Tratto da
Il bisturi e l'architetto, poema teatrale,
dal catalogo della mostra 12 progetti per la città, Triennale di Milano, 1995
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