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domenica 28 aprile 2024

LUCA TRAINI BLOGSPOT: 2.450.000 VISUALIZZAZIONI E OLTRE

Raggiungere una simile audience è un’occasione importante anche per rivisitare il mio curriculum vitae e riscoprire momenti che stavo per dimenticare, perché, ufficialmente, è dal lontano 1986 che ho fatto dell’arte, in tutte le sue declinazioni, la ragione della mia vita. Originario di una regione, cresciuto in un’altra e poi vissuto in un’altra ancora non ho mai sentito di appartenere a un posto più di un altro. Tanto legato alla mia Italia quanto poco italiano nelle scelte che mi hanno ispirato. Europeo e contento di esserlo come dell’eredità classica greco-latina approfondita con rigore e passione ma cosciente delle terribili ombre che ancora gravano sull’essere “occidentale”, che, proprio per amore e studio, cerco di evidenziare in ragione del futuro. Poesia ,prosa, teatro (ho recuperato il mio dramma su Watteau, parte del romanzo teatrale su Villon e sto ancora ripescando i frammenti dei miei Teatri di guerra come reazione ai recenti orrori) e curatela d’arte sono sempre stati rivolti in primo luogo ai giovani.



Non si spiegherebbe altrimenti perché passare dalle mostre dedicate al fotografo personale di Picasso André Villers



ANDRÉ VILLERS: PICASSO E GLI ALTRI Dialoghi in bianco e nero 1

ANDRÉ VILLERS: PICASSO E GLI ALTRI Dialoghi in bianco e nero 2

all’arte dei videogame portata alla Biennale di Venezia con NEOLUDICA.


Ma i presupposti erano già nel mio romanzo d’arte Il Dittico di Aosta, dove rievocavo i videogiochi poetici del IV secolo di Optaziano Porfirio.


La questione sta tutta nel prendere coscienza a 360° di passato e presente senza timori reverenziali perché la lezione della storia dell’arte che prediligo è quella del continuo stimolo a pensare, immaginare e realizzare liberamente, con la propria testa, cosa ancor più difficile oggi, travolti da una temperie confusa di sollecitazioni e dati.

Il contemporaneo non ha bisogno di parole d’ordine, sempre superficiali, ma di suggerimenti per un ordine creativo possibile da mettere ogni volta in discussione.

Connessioni remote: una nuova filosofia aumentata per l'arte

È una scommessa formidabile quella di mettere in connessione senza remore passato e presente in vista di un futuro migliore: io ci credo - e continuo a crederci - da quando divenni vicepresidente di un importante spazio culturale ad appena 20 anni.

La morte dell’arte, pianto di coccodrillo dei mediocri ,non avrà mai il sigillo di nessuna anagrafe o censimento (parola di chi ci ha lavorato prima d’insegnare storia e filosofia).

Un grazie di cuore ai miei lettori.

L’aggiornamento continua

Luca Traini

https://lucatraini.blogspot.com/p/chi-sono.html


domenica 21 aprile 2024

TEATRI DI GUERRA Il dramma della scrittura

Frammenti ritrovati dal 1999 a oggi

Prologo: Protagora e Socrate




Ambivio Turpione: commedie?



Filosofia in guerra: Colpa e necessità (Plotino)



Rosvita di Gandersheim: avanguardia in clausura



Albertino Mussato e Dante Alighieri: teatro horror per virtù civiche

https://lucatraini.blogspot.com/2020/06/teatri-di-guerra-4-albertino-mussato-e.html


Poliziano e Botticelli: componimento di Orfeo, crepuscolo dell'Umanesimo



Agrippa d’Aubigné, Brantôme, Isaac Casaubon, Enrico IV, Jean de Sponde
Frammenti di dialogo



La "Gloriosa restaurazione" del teatro inglese
Aphra, Etherege e Rochester: sipario aperto, sipario chiuso


Pietro Metastasio: Arcadia al potere

https://lucatraini.blogspot.com/2020/10/teatri-di-guerra-6-pietro-metastasio.html


Georg Büchner: teatro di scienza della rivoluzione



Il dramma del Futurismo italiano



Erwin Piscator a New York: teatro epico in tempo di pace



Chruščëv e il Concerto per pianoforte n.2 di Šostakovič

https://lucatraini.blogspot.com/2022/07/teatri-di-guerra-10-chruscev-e sostakovic .html


Luca Traini

venerdì 12 aprile 2024

MEMORIA VITA STORIA Tre dimensioni al femminile per sei scrittrici

 

Per salvare questa esigenza fondamentale dell’essere umano, a cui mito e filosofia dell’antica Grecia avevano messo a guardia ben 2 divinità (Mnemosyne e Mneme), occorre in primo luogo sconfiggere quello che la nostra preziosissima Liliana Segre ha definito “il mare nero dell’indifferenza”, l’inquinamento della dimensione vitale della Storia.

Quindi è necessario rielaborare le proprie storie famigliari alla luce di eventi più grandi. Abitudini consolidate, anche eleganti, forse comprensibili, mai giustificate nel loro egoismo, da rimettere in discussione con coraggio nonostante e per l’affetto verso chi ci è caro. È il senso del Premio Strega ’76 Le quattro ragazze Wieselberger di una nostra grande scrittrice - e partigiana - da riscoprire: Fausta Cialente.

Infine, indagarsi a fondo con stile senza scusanti ma sempre con partecipazione assoluta al destino degli altri, che è sempre anche il nostro. Come ha fatto Annie Ernaux ne Gli anni, uno dei libri più belli che abbia mai letto: lo scandaglio abissale del passato di Proust più la vertigine dietro ogni attimo presente di Virginia Woolf.

Il respiro è concesso alla fine.

[…]


Karola Bloch è più conosciuta come la moglie del filosofo Ernst Bloch (cui devo molto),ma è stata un architetto ben capace di vivere di vita propria. La sua ironia, il suo sorriso è una luce in grado di descrivere con chiarezza le tragedie del Novecento cercando ogni volta di superarle(l’antisemitismo russo e polacco, il nazismo, il maccartismo, lo stalinismo): è lei il vero Principio Speranza di cui ha scritto il marito.
Il capolavoro di Olive Schreiner è invece del 1883 ma poteva essere scritto un secolo dopo tanto è stato il coraggio di questa femminista antirazzista sudafricana. Apre la strada che porterà a Doris Lessing e Nadine Gordimer.
Sally Morgan infine ci coinvolge nella scoperta - prima traumatica e poi esaltante - delle proprie origini aborigene.
E il libro viene pubblicato nel 1987 non un secolo prima.

[...]


Il testo completo in

lunedì 8 aprile 2024

CARAVAGGIO A LUCI SPENTE

 Commento musicale Joep Franssens, Echo's

Ho ritrovato Caravaggio senza accendere la luce.

La vocazione, la scrittura, il dramma avvolti ancora nel fumo dei ceri appena spenti.

Nel buio tre versi, di un altro Michelangelo:

“O notte, o dolce tempo, benché nero,

Con pace ogn’opra sempr’al fin assalta;

Ben vede e ben intende chi t’esalta”.

Eppure basterebbe una moneta per accendere i riflettori sui quadri di Michelangelo Merisi, luce fissa come il sole invece delle candele che tremavano quand’era vivo, quando la luce strappata alle tenebre vibrava nei quadri al ritmo degli stoppini accesi, del fumo sinuoso, in balia di ogni respiro.

Invece il buio. La cecità di chi obbligò quelle opere a essere deposte in spazi così infelici. La museruola agli occhi della Controriforma, il rifiuto della prima versione di Matteo e l’angelo. Di Matteo non più arcigno esattore ma non ancora santo, bravo a fare i conti ma impacciato nello scrivere l’addizione più  complessa: un dio che si fa uomo e muore sulla croce degli schiavi. L’angelo che guida della mano, quell’angelo così giovane, è una soluzione. E allo stesso tempo un problema.

Semioscurità. Come la foto che resta del primo quadro, bianco e nero. Incendi. Nel cuore del pubblicano che diventa apostolo. Negli occhi del pittore, perché la forma emerge da un fondo atro. E l’incendio che rifiuta ogni metafora, quello che brucia trama e tela in una torre di cemento a Berlino (A.D. 1945).

Il Matteo che oggi sopravvive meglio all’ombra non ha più angeli al suo fianco, ma una creatura celeste che pende sulla sua intelligenza avvolta in un lenzuolo dal cerchio perfetto. Mente dell’uomo non più assopita, messaggero di Dio che trascende ogni gerarchia di sintassi per computare all’evangelista un miracolo politico: i gradi di parentela di Gesù col re Davide.

Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella del cardinale Mathieu Cointrel, dove un verso di Jean de Sponde sta ai tre quadri di Caravaggio:

“E m’inabissa, mi scuote e m’incanta”.

Matteo che senza l’indice di Cristo a spalancare un vortice di luce viva resterebbe nella penombra di una finestra dai vetri opachi.

[...]

Continua in

https://lucatraini.blogspot.com/2022/

L'Atto Unico "Morte di Caravaggio" in

https://lucatraini.blogspot.com/2014/11/caravaggio.html