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sabato 28 dicembre 2019

Antonio Cereda,“STREET ART Segno dei tempi”: un nuovo libro di fotografia d’arte TraRari TIPI



A cura di Debora Ferrari e Luca Traini, con un’introduzione dell’antropologa Anna Canuto


STREET ART Segno dei tempi, il nostro, troppo a lungo così facile all’abbandono di quanto è stato vissuto, pieno di strutture e manufatti dimenticati, divenuti semplici cose buttate via, oggetti a cui questa nuova arte e l’arte di Antonio Cereda restituiscono dignità e vita, trasformandoli in soggetti di nuove sensibilità.
Questo libro racconta sogni e realtà per strade e immagini nuove soprattutto a Milano, ma con ramificazioni e anticipazioni che ci trasportano anche in Madagascar come a New York o Lisbona, perché si tratta di una dimensione estetica a livello planetario che ha origini e contaminazioni condivise e cifra propria la multiculturalità.
È un’arte, come ha scritto l’antropologa Anna Canuto, che “si è sviluppata al di fuori del museo” e la Milano degli ultimi anni ha saputo cogliere questo grande anelito di libertà di espressione valorizzandone le creazioni e riservando sempre più spazio alla street art.
I graffittari sono passati da Writers a Urban Artist e oggi sono accolti ovunque, come il varesino Andrea Ravo Mattoni al Louvre. Un’estetica orgogliosamente periferica, di avanguardia perché quasi sempre opera di artisti giovani in contrasto con i perenni classicismi dei centri. Un’arte sempre giovane capace di dare un senso positivo ai luoghi abbandonati trasformandoli in spazi liberati.
Elena Di Raddo, docente in Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e Brescia, ha recentemente creato un evento in Università, introducendo
alla street art che nasce negli anni Settanta in America, a New York per la precisione, con uno specifico intento: esprimere il desiderio dei giovani.
Cereda testimonia questa continua attenzione alla vitalità prorompente e irrefrenabile del colore che tende a lasciare il segno dove altri hanno scelto o dovuto chiudere gli occhi.
Che dovranno riaprire.E continuare a meravigliarsi

Debora Ferrari, Luca Traini






IL COLORE COME LUNGHEZZA D’ONDA DELL’UMANITA’

Antonio Cereda è fotografo e uomo di grande eleganza che ama stare in disparte, per naturale umiltà e per il fatto che è spesso in giro per il mondo nei luoghi meno turistici. Restituiti con un’evidenza e una familiarità che sembra di essere proprio lì, accanto a lui, a dialogare col vicino di casa.
E’ un dono, un lavoro che data più di trent’anni e ha portato a quattro libri stupendi dove ogni fotografia è un incontro: SFULINGO l’ India dei colori (1988), Polepole dell’ Africa adagio,adagio (2003), Papua Nuova Guinea :le maschere danzanti (2007), Gujarat, frammenti (2018).
E’ ora anche un sito, ALCHIMIA – IMMAGINI DAL MONDO PER IL MONDO (l’artista ama le metamorfosi,con lo scatto sa evocare come pochi i paesaggi nei volti e nei corpi delle persone che li vivono così come la pelle di ogni paesaggio come fosse un corpo umano più grande).
Pronto al prossimo viaggio in Oriente con la moglie, l’antropologa Anna Canuto - “Sono un viandante e sempre m’aggiro pel mondo e vedo meraviglie” (l’amato Sohravardī) – l’autore è anche attento osservatore di avanguardie artistiche in Italia – la sua Milano in primis - e in Occidente.
Prezioso materiale anche quest’ultimo di prossima pubblicazione,a cura mia e di Debora Ferrari,per TraRari TIPI.

Debora Ferrari, Luca Traini

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