La
trama della scacchiera risale quella dei damascati fino al gioco degli sguardi.
Tre sorelle, quattro donne e un paesaggio generato dai loro sogni ad occhi
aperti, creato dalla sorella assente davanti alla tela, dietro al quadro, che
tutto permea di un amore concreto: colori caldi, tenerezza scultorea.
Sofonisba Anguissola, Le sorelle della pittrice agli scacchi, 1555
Commento musicale Barbara Strozzi, Miei pensieri
Innamorato
dell’opera, indignato per la condizione femminile in ogni epoca, provo a immaginare
una delle ragazze mentre, da vera regina, dà scacco matto a un re del
Rinascimento e prova che le artiste della sua epoca non devono essere per forza
cortigiane(Veronica Franco) o suore (Vittoria Colonna) o violentate (Artemisia Gentileschi) o assassinate (Isabella di Morra). Nelle vesti di una nuova regina
devi scorgere la Giovanna d’Arco del poema di Christine de Pizan, anzi, due regine,
mentre costruiscono la Città del Donne della poetessa, pietra angolare di una
nuova cultura e non semplice costola della Città di Dio di sant’Agostino:
Miniatura tratta da La città delle donne (1405) di Christine de Pizan
Commento musicale Beatrice Contessa di Dia, Di gioia e gioventù m'appago
“Je conclus que tous les hommes
raisonnables
Doivent considérer
les femmes, les chérir, les aimer,
Et ne doivent avoir
à cœur de les blâmer
Elles
de qui tout home est descendu”
“Io
concludo che tutti gli uomini ragionevoli
Devono
le donne stimare, prediligere, amare,
E
non devono aver a cuore di biasimare
Esse da cui ogni uomo è disceso”.
Così
come il ritratto di un uomo prende vita dai pennelli di Tamara de Lempicka –
grande amore di mia madre, pittrice di sole donne.
Tamara de Lempicka nel suo studio, 1928
Commento musicale Grażyna Bacewicz, Toccata
Immagina
le sue donne monumentali dai colori taglienti, anche da questa foto in bianco e
nero, da questa eleganza che sublima in occhi di fuoco, perché la realtà delle
donne è ancora tutta in chiaroscuro.